28 marzo 1900 – Nasce Fosco Giachetti

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Sesto com'era

Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore dei libri Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino – I giorni della nostra storia

Fatti e date che caratterizzano la storia e la cronaca della città di Sesto con la speranza che ci possano aiutare a conoscere la nostra semenza e a intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

28 marzo 1900 – Nasce Fosco Giachetti

Fosco Giachetti, attore fra i più noti del cinema nel periodo compreso fra le due guerre, è anche uno dei cittadini più famosi di Sesto Fiorentino.

Nacque il 28 marzo 1900 e visse a lungo in piazza della Chiesa, proprio davanti alla Pieve. Iniziò il suo apprendistato di attore nelle compagnie filodrammatiche sestesi e fiorentine. I primi successi arrivarono lavorando con le compagnie teatrali di Ermete Zacconi e di Tatiana Pavlova. L’esordio nel cinema avvenne nel 1933 con Il trattato scomparso. Fosco possedeva tutti i requisiti richiesti a un attore nel periodo dei cosiddetti telefoni bianchi: essenziale, severo e virile. Il suo nome, poi, sembrava conferire allo sguardo quel carattere cupo e corrucciato che lo rendeva adatto ai film che andò a interpretare. Il regime ne fece un divo secondo, in popolarità, solo ad Amedeo Nazzari.

La notorietà lo portò a essere anche protagonista di fatti di cronaca curiosi. Durante la lavorazione del film La statua vivente a Trieste, fu rapito da un gruppo di ammiratrici che rilasciarono solo il giorno successivo. Fu protagonista di molti film bellici in cui generalmente interpretava il ruolo di uomo coraggioso, serio, integerrimo e pronto a battersi contro ogni ingiustizia, Tra i film più famosi ricordiamo Tredici uomini e un cannoneSentinelle di bronzoCarmen tra i rossiL’Assedio di Alcazar e Bengasi. Con Squadrone bianco vinse il premio per il miglior film italiano alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Il personaggio, eroico e pronto al sacrificio per amore della patria, che gli aveva cucito il cinema di regime, non lo aiutò nella seconda parte della carriera che fu comunque ricca di soddisfazioni. Giachetti dovette reinventarsi e così ritornò all’attività teatrale ma fu protagonista anche di molti sceneggiati per la televisione degli anni ’60: Una tragedia americana, Vita di Michelangelo, David Copperfield, il conte di Montecristo, I promessi sposi, Le mie prigioni.

L’erede di Philippe Labro rappresentò la sua ultima apparizione sul grande schermo.

Fosco Giachetti è morto a Roma il 22 dicembre 1974.
Nel 2003 il comune di Sesto Fiorentino ha aperto in suo onore una galleria commerciale nel centro cittadino.

 

Daniele Niccoli

Fosco Giachetti

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