“Succede a Calenzano: una vecchia fognatura pubblica si ostruisce e si riempie, si verificano infiltrazioni di acque di scarico nelle abitazioni vicine, e il Comune intima ai 73 cittadini lì residenti di produrre e presentare i documenti per attestare l’idoneità degli scarichi delle proprie abitazioni.
A seguito delle segnalazioni che hanno fatto pervenire i cittadini, il Gruppo consiliare “Sinistra Per Calenzano – Per la Mia Città” presenterà nel Consiglio comunale del 30 giugno un’interrogazione per capire meglio come intende agire l’Amministrazione, e se, come sarebbe logico trattandosi di una fognatura pubblica, si occuperà in prima persona di un intervento risolutivo.
Lo scorso 10 giugno 73 cittadini residenti e/o proprietari di immobili su Via delle Bartoline, Via Raffaello Sanzio, Via G. Puccini e Piazza del Ghirlandaio si sono visti notificare per raccomandata l’avvio del procedimento di verifica della regolarità dello scarico dei liquami, ai sensi del nuovo regolamento edilizio comunale approvato lo scorso novembre. Nella missiva a cura dell’Area Ambiente e Viabilità – Area Edilizia del Comune di Calenzano si fa riferimento ad un sopralluogo avvenuto il 21 gennaio 2020 a cura dei tecnici del Comune, che avrebbero accertato l’esistenza di perdite dalla fognatura che passa nell’area tergale delle abitazioni, determinando infiltrazioni delle acque di scarico nel seminterrato di una unità residenziale ubicata su Piazza del Ghirlandaio. Agli stessi cittadini / proprietari è stato pertanto intimato di produrre entro 15 giorni dal ricevimento della raccomandata “gli estremi dei titoli abilitativi che legittimano lo stato attuale del sistema di smaltimento dei liquami”.
Il Comune di Calenzano, come gli altri Comuni dell’ATO Firenze Prato Pistoia ha affidato la gestione del servizio idrico integrato al soggetto gestore Publiacqua SpA, e la fognatura in questione, ancorché giacente su aree private, non può essere annoverata quale fognatura privata, ma è a tutti gli effetti un fognatura pubblica, realizzata dal Comune di Calenzano presumibilmente (secondo testiminianze orali) negli anni 50’-60’ a risanamento di un fosso di scolo campestre su cui scaricavano le abitazioni, realizzate in tempi molto diversi, alcune delle quali risalenti agli inizi del secolo scorso.
Il Comune ha continuato nel corso dei decenni a rilasciare titoli abilitativi edilizi ad abitazioni che usufruivano di tale fognatura e che, quindi, appare del tutto impropria, se non quasi vessatoria, la richiesta del Comune ai cittadini proprietari di esibire tali titoli abilitativi, avendo a disposizione gli archivi comunali ove effettuare le ricerche ed acquisire la documentazione senza darne carico ai cittadini stessi, come stabilisce la normativa vigente che vieta alle pubbliche amministrazioni di chiedere atti o documenti che sono già in suo possesso o negli archivi di altre amministrazioni pubbliche.
Ci pare altrettanto impropria e illegittima la richiesta di verificare la conformità del sistema di smaltimento dei liquami al regolamento edilizio entrato in vigore solo pochi mesi fa, e che quindi non può essere fatto valere retroattivamente su interventi autorizzati in precedenza; in altri Comuni ed altri Ambiti territoriali, considerando l’evoluzione dei sistemi insediativi e al fine di evitare inutili e spiacevoli contenziosi fra privati e fra privati e amministrazioni, si sono sciolti preventivamente dubbi con una regolamentazione chiara di cosa si possa definire fognatura pubblica:
“Fanno parte della rete della fognatura pubblica di proprietá comunale, tutti i canali principali e secondari di raccolta e di convogliamento delle acque, mentre restano esclusi tutti gli allacciamenti e tutte le diramazioni della rete pubblica ai punti di partenza dei singoli fabbricati”;
In questa circostanza, anche al fine di limitare i danni ambientali, invece di attivare lunghi e farraginosi percorsi amministrativi a carico dei cittadini, forieri di contenzioso, sarebbe stato preferibile mettere in atto un intervento immediato e tempestivo, finalizzato a risolvere il problema delle perdite di liquami, riconoscendo il carattere pubblico della storica fognatura, in alcun modo omologabile a raccordo privato e/o condominiale, anche semplicemente considerando l’elevato numero di abitazioni coinvolte e la diversa era in cui le stesse sono state edificate.
Alla luce di tutto questo, Sinistra per Calenzano chiederà se l’Amministrazione intenda riconoscere il carattere pubblico della citata fognatura insistente nell’area tergale degli edifici tra Via Puccini e Via Raffaello Sanzio e Piazza del Ghirlandaio, se ha l’intenzione di intervenire direttamente come Amministrazione o chiamando in caso il soggetto gestore Publiacqua SpA, o piuttosto di confermare se veramente intenda intimare la realizzazione dell’intervento ai cittadini proprietari chiamati in causa, e nel caso auspicato in cui si intenda intervenire direttamente come Amministrazione o con il soggetto gestore, di specificare il motivo per cui si è fatto passare tutto questo tempo da quando si è accertata l’esistenza dello sversamento e quindi del danno ambientale”.
Sinistra per Calenzano