Brunori (Lega Sesto): “Era mai iniziato l’isolamento del Centro Rifugiati?”

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Daniele Brunori

Durante la diretta social di martedì 17 novembre il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, ha annunciato la fine dell’isolamento del Centro Rifugiati (l’ex Hotel Gerlino) in via Mazzini, dove nelle settimane scorse si erano verificati più di venti casi di positività al Covid-19.

Parole, quelle del primo cittadino, che non sono piaciute a Daniele Brunori, responsabile della Lega sestese:

Nega, nega, tu nega sempre!”

Era questo il mantra ripetuto all’immenso Walter Matthau, nella simpatica commedia “Guida all’uomo sposato” di Gene Kelly del 1967, in cui l’amico lo invitava a negare sempre e comunque l’evidenza, anche se colti sul fatto.

Evidentemente il nostro sindaco deve essere un appassionato di vecchi film a stelle e strisce perché la diretta social di martedì 17 novembre era proprio una totale negazione dell’evidenza.

Al suo ‘è finito l’isolamento del CAS di Via Mazzini”, non fosse che si tratta di salute pubblica, ci sarebbe stato semplicemente da rispondere ‘Perché? Era mai cominciato?’.

Sinceramente, citazioni e battute di spirito a parte, siamo sconcertati dalle parole del sindaco che, candidamente, finge di non aver notato che come gli ospiti del CAS abbiano ripetutamente violato gli obblighi di quarantena, il tutto con prove documentate e con un servizio apparso sulle tv nazionali. E nessuna parola di risposta alla nostra richiesta di chiudere il CAS.

Cosa vogliamo aspettare? Che davvero la bomba sanitaria scoppi? Che ci siano casi di conclamato contagio dagli ospiti ai residenti?

Residenti tra l’altro già esasperati per le misure del governo e per lo stato di zona rossa, e che lamentano problemi di convivenza con il CAS già da molto tempo. Lamentele ovviamente ignorate.

Purtroppo, questa Amministrazione, che leggiamo impegnata nella fase ‘di ascolto’ del cittadino per la disperata ricerca della rielezione, vuole ascoltare solo quando ci sono complimenti ed elogi.

Nelle ultime settimane, abbiamo quindi visto comunicati sulla mensa tra le top 10 in Italia (sebbene i dubbi da madri e padri di famiglia ci rimangono), o la solidarietà al Popolo del Saharawi. Ma niente sul CAS, o sul disastro ecologico del Rimaggio o sulla baby gang che imperversa in centro.

Niente, i problemi non esistono, non si affrontano né sui social né tantomeno con un sopralluogo. Del resto, la ratio ormai è chiara: negare, negare sempre. Solo che questa non è una commedia, e ai sestesi non va più di riderci su”.

 

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