Sarà discussa durante il Consiglio comunale di oggi, 29 aprile, l’interpellanza di Sinistra per Calenzano sull’intervento di rigenerazione urbana del nuovo centro cittadino, e incentrata principalmente sulle modalità di riqualificazione ed incremento del patrimonio di edilizia residenziale popolare e sociale del Comune.
Gli alloggi ERP di viale del Pino necessitano sicuramente di un intervento di rigenerazione, che li adegui dal punto di vista sismico ed energetico: tuttavia, l’Amministrazione non ha ritenuto opportuno di usufruire del Superbonus 110% per finanziare totalmente l’intervento, come era già stato suggerito da Sinistra per Calenzano nel Consiglio comunale dello scorso settembre, preferendo invece partecipare congiuntamente con il Comune di Sesto Fiorentino al bando del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), il cui esito dovrebbe essere reso noto a giugno.
Nonostante l’importanza strategica di tale piano, l’Amministrazione non ha né informato la cittadinanza, né svolto alcun passaggio informativo nelle appropriate sedi istituzionali, in primis nella Commissione Assetto del Territorio.
Ed ecco che sorge un primo interrogativo: perché l’Amministrazione ha scelto di non pubblicare il progetto sul proprio sito istituzionale, a differenza di quanto attuato dal Comune di Sesto Fiorentino per la parte di sua competenza, negando quindi la possibilità a chi abita nell’ERP del Pino di potersi informare sugli scenari progettuali che riguardano la demolizione e ricostruzione delle loro stesse abitazioni?
Eppure è evidente che il programma di ristrutturazione edilizia ed urbanistica che prevede la demolizione e ricostruzione degli attuali edifici che ospitano i 72 alloggi ERP impatterà fortemente sulla vita delle famiglie che vi abitano: è soprattutto a loro che l’Amministrazione deve chiarire il prima possibile come intenda procedere alla realizzazione degli interventi, nel caso o meno che essi vengano ammessi a finanziamento.
Nel progetto stesso emergono diverse incongruenze: viene prevista la demolizione dei due fabbricati di alloggi ERP, costituiti in totale da 72 appartamenti, per poi realizzare, mantenendo gli stessi volumi complessivi, 90 alloggi di dimensione ridotta. Ma per fare questo l’Amministrazione gioca su dei presupposti falsi, dato che le dimensioni di partenza riportate – 102mq ad appartamento – non corrispondono alla realtà, come sanno bene gli assegnatari degli alloggi ERP.
Inoltre, per ospitare le famiglie durante questi lavori, viene prevista la realizzazione di un “fabbricato con strutture intelaiate in legno” per 36 alloggi temporanei, che consentirebbe la realizzazione dei 90 alloggi in due fasi distinte nel tempo, alternando le demolizioni degli attuali edifici ERP.
Questo edificio per alloggi temporanei, dal costo stimato di più di 4 milioni di euro e dalle dimensioni previste di 3240mq, verrebbe realizzato nell’area cani di via Pertini – dove secondo il progetto sono previsti anche altri 6640mq di edilizia privata – e successivamente demolito: si costringerebbero quindi le attuali 72 famiglie assegnatarie di alloggio ERP a dover effettuare due volte il trasloco, prima verso l’alloggio temporaneo e poi verso quello definitivo, moltiplicando i disagi e producendo un assurdo ed insostenibile spreco di risorse economiche e materiali.
Tuttavia, nel cronoprogramma allegato al piano non viene prevista la demolizione dell’edificio per gli alloggi temporanei, determinando ulteriore incertezza sul destino dell’area oggetto di edificazione; inoltre, l’edificazione su terreno vergine entra fortemente in contrasto con le finalità del bando PINQuA, finalizzato a sostenere interventi di rigenerazione urbana con consumo di suolo zero.
Ci chiediamo quindi quale sia il motivo dietro la scelta di edificare nell’attuale area adibita a verde in via Pertini: è per reperire risorse economiche attraverso l’edilizia privata, o corrisponde ad un progetto di città da perseguirsi a prescindere dalla sostenibilità finanziaria dell’operazione?
Riteniamo opportuno – appena la situazione sanitaria e le relative norme lo consentiranno – che venga prevista un’assemblea cittadina rivolta agli assegnatari ERP e agli altri abitanti per illustrare loro come l’Amministrazione intenda procedere: ci sembra assurdo che su un progetto così importante per Calenzano – tanto da essere definito Nuova Centralità Urbana – si sia scelto di procedere in sordina, senza considerarne il drastico impatto sulla vita dei suoi abitanti, e vincolandolo all’incerto esito di un bando.