“Il 30 aprile sono scaduti i termini per la presentazione delle osservazioni al progetto sullo studio di fattibilità per la realizzazione del Parco delle Carpugnane che, riguardando un’area così ampia e nevralgica per il nostro Comune, segnerà una parte importante del nostro vivere urbano, condizionando in maniera indelebile il futuro della cittadina e dei suoi abitanti.
Fin dai tempi della sua prima pianificazione urbanistica, il Parco doveva rappresentare un elemento strategico di riequilibrio urbanistico e ambientale, inserito nel cuore di Calenzano, in un contesto cioè fortemente antropizzato e sovraccarico di funzioni e di infrastrutture.
All’epoca della “trattativa” per la realizzazione della terza corsia autostradale, la richiesta del Comune di inserire il Parco delle Carpugnane quale opera di compensazione con finanziamento a carico del concessionario, fu accolta proprio per la sua forte valenza ambientale.
In sostanza i 40 ettari di territorio prevalentemente boscato sottratti dalla terza corsia autostradale dovevano essere “restituiti” alla comunità, laddove era più utile sotto il profilo ambientale e cioè nel territorio urbano di Calenzano, realizzando così un grande polmone verde, in grado di “far respirare” la nostra cittadina ed i suoi abitanti.
Seppur si trattava anche all’epoca di un parco urbano con all’interno anche funzioni ludico ricreative, il progetto approvato in Conferenza dei servizi nel 2009 rispondeva a queste caratteristiche, in quanto era significativamente prevalente la funzione ambientale.
I successivi indirizzi forniti dall’Amministrazione comunale hanno portato ad una revisione progettuale, in cui sono state significativamente implementate le funzioni ludico ricreative da collocare nel parco.
Attualmente gli obbiettivi e le strategie dello Studio di fattibilità disegnano, a detta dei progettisti, un “parco urbano contemporaneo, inserito nel tessuto urbano, pensato per collegarsi alla città e per soddisfare bisogni sociali ed imperativi ambientali”.
Una proposta progettuale articolata in una area naturalistica “centrale”, con la realizzazione di specchi d’acqua permanenti e semipermanenti protetti da una fascia vegetazionale, contornata da una serie di cosiddette “Stanze” con funzioni ricreative, di svago, sportive e culturali, delimitate a loro volta sui tre lati (nord, sud ed est) da ampie dotazioni di parcheggio (675 posti auto).
Sinistra per Calenzano ritiene che tale progetto sia da riconsiderare per le seguenti ragioni:
- il Parco dovrebbe essere inteso come un’unica unità ambientale-naturalistica, traendo ispirazione dai migliori esempi di parchi urbani italiani e europei, contrassegnati dalla prevalenza di vaste zone alberate, ampie aree verdi a prato, camminamenti, specchi d’acqua, etc;
- l’eccessiva infrastrutturazione ed il sovraccarico di funzioni, perlopiù derivanti dalle sollecitazioni di potenziali soggetti interessati alla loro gestione, rischiano di portare disturbo ed entrare in conflitto con l’area naturalistica posta al centro del Parco, limitandone la valenza ecologica e riducendo l’attrattività per gli uccelli migratori;
- un siffatto Parco pare più rispondere alla volontà di una messa a reddito di spazi per scaricare i costi di manutenzione sui gestori, con una conseguente e paradossale privatizzazione di una grande area a verde di proprietà comunale, realizzata con soldi pubblici.
Crediamo pertanto che debba essere ripensato il progetto, riconsiderando anche l’utilizzo degli oltre 10 milioni di euro finanziati dalla convenzione stipulata fra Comune e Società Autostrade. In particolare, si chiede di:
- procedere ad un “alleggerimento” del Progetto del Parco, ridimensionando le costruzioni ivi previste (che incidono per oltre un quarto della spesa);
- ridurre significativamente le aree con funzioni specifiche e ad accesso pubblico limitato;
- ridurre fortemente il numero dei parcheggi pubblici, prevedendo anche una loro ricollocazione in modo che la visuale del parco rimanga libera dalla presenza di auto parcheggiate (le aree pavimentate incidono per circa un quarto della spesa);
- portare prioritariamente a compimento l’acquisizione di tutta l’area perimetrata a parco, compresa la porzione oggi destinata a rivendita di materiali edili, che ancora è di proprietà privata, creando le condizioni per la realizzazione completa del parco;
- implementare notevolmente la dotazione arborea del parco (la cui spesa incide solo per l’8% sul costo complessivo del parco), con finalità di forestazione urbana, realizzando una massiccia coltre verde sul perimetro, così da apportare un forte beneficio in termini di qualità dell’aria e di riduzione della calura estiva, e facendo in modo che dall’interno del parco sia schermata la visuale delle costruzioni intorno;
- prevedere nelle aree perimetrate dalle alberature, anche ampi spazi liberi a prato, oggi completamente assenti dal progetto;
- destinare una parte delle risorse risparmiate dalla minore infrastrutturazione ad un adeguato sistema di irrigazione e alla manutenzione anche pluriennale delle opere a verde nel Parco, stralciando dalle funzioni previste l’attività vivaistica.
Sinistra per Calenzano propone pertanto una forte riorganizzazione della proposta nel segno di un “alleggerimento sostanziale” delle strutture e delle funzioni ricreative, sportive e ricettive che consenta il successo dell’area naturalistica ed una completa e corretta fruizione pubblica del parco, con priorità alle alberature e agli spazi verdi liberi, secondo un concetto di Parco in linea con le migliori esperienze internazionali”.
Sinistra per Calenzano