Alessandro Salvadori, commissario della Lega Piana Fiorentina, e Daniele Brunori, responsabile della Lega sestese, presentano le loro proposte sul Museo Ginori e sulla creazione di un polo della cultura di livello internazionale:
“Firenze è la culla dell’Arte, Sesto Fiorentino della Porcellana. E la porcellana, a Sesto Fiorentino, con la Ginori, diventa arte. Con queste premesse diventa naturale pensare ad una compenetrazione artistica tra Sesto e Firenze, tra le porcellane e i capolavori del Rinascimento. Dall’idea degli “Uffizi diffusi” vogliamo proporre la sua declinazione degli “Uffizi tra le porcellane”.
Nella splendida cornice di “Villa Le Corti”, acquistata nel 1737 dal Marchese Carlo Ginori per iniziare la produzione delle meravigliose porcellane sestesi, vorremmo proporre di inserire in un’ala le grandi opere pittoriche degli Uffizi e di portare in un’altra ala i pezzi unici dei grandi maestri della porcellana.
Vogliamo creare un polo della cultura di livello internazionale che possa ospitare le migliori espressioni artistiche del territorio unitamente alla biblioteca comunale che in questo modo cessa di essere cattedrale nel deserto, ma diventa opportunità unica per i ragazzi sestesi, e per i cittadini tutti, di immergersi nell’arte e i suoi tesori. Un polo della cultura che diventerebbe magnete turistico e volano economico per l’intero territorio sestese.
Finalmente si punta a sfruttare la vicinanza con Firenze, non più foriera di trasferimenti di attività sconvenienti per il capoluogo ma di sinergie territoriali virtuose, grazie anche all’eccezionale brand awareness degli Uffizi e della Ginori.
Una vicinanza che permetterà al turista di poter comodamente alloggiare a Sesto Fiorentino o comunque rendere la nostra città tappa integrante del proprio soggiorno.
Non c’è bisogno di spiegare le ricadute positive del commercio, sulle attività di ristorazione ed intrattenimento, sulle strutture di accoglienza e, in generale, sull’intera economia cittadina.
Nei prossimi giorni presenteremo il nostro studio di fattibilità al direttore Schmidt.
Crediamo che Sesto abbia la possibilità di offrire opere al pari di quelle del Museo Ginori per creare quella sinergia artistica che non avrebbe eguali in Italia.
Ovviamente, resta inteso che questo progetto non possa prescindere da un forte potenziamento dei servizi di trasporto con Firenze e dall’implementazione di un trasporto urbano sestese (una rete locale di bus elettrici che colleghi Stazione Centrale, tramvia e i quartieri cittadini).
E l’attuale museo Ginori? Purtroppo, dopo la variante voluta dall’amministrazione Falchi, con l’inserimento nell’area del museo di un centro commerciale e di una imponente parte di edilizia residenziale, l’attuale Museo non è più considerabile come sito adatto ad ospitare un museo di livello internazionale.
L’idea nostra è quella di riconvertire l’area e farla diventare il nuovo polo fieristico sestese, che a sua volta rappresenterebbe un forte stimolo al tessuto imprenditoriale sestese nonché dell’intera Piana, e pronto ad ospitare manifestazioni che promuovano le eccellenze del territorio, dalle produzioni ceramistiche, in primis, a quelle manifatturiere senza scordare quelle agro-alimentari, giocando “in casa” in manifestazioni che intendono essere di respiro nazionale ed internazionale.
Ci piacerebbe, riprendendo un’idea dell’amico Maurizio Rosano di FDI, vedere organizzata a Sesto una Fiera della Ceramica che veda esporre le principali aziende Italiane con una sorta di gemellaggio tra le città della ceramica quali Deruta, Vietri, Nove, Caltagirone, Faenza e altre ancora. Ci rendiamo conto di quanto questo progetto sia ambizioso, ma di questo Sesto ha bisogno: ambizione, visione e coraggio”.