C’era anche Sesto Fiorentino alla quarantacinquesima Conferenza europea di supporto e solidarietà con il Popolo saharawi (EUCOCO) che si è tenuta lo scorso fine settimana a Las Palmas de Gran Canaria. Circa duecento delegati provenienti da una ventina di nazioni europee, africane e latinoamericane hanno fatto il punto sulla situazione nel Sahara Occidentale, a un anno dalla ripresa del conflitto armato tra Fronte Polisario e Regno del Marocco. Tra i partecipanti, insieme alla delegazione inviata dall’associazione sestese Ben Slout Larbi, era presente anche la consigliera delegata per la Cooperazione internazionale Irene Falchini.
“Sono state giornate di approfondimento e scambio molto importanti, soprattutto alla luce della vergognosa cortina di silenzio mediatico calata intorno alla vicenda del Popolo saharawi – ricorda Falchini – Per decenni, nei campi profughi di Tindouf e nelle città occupate dal Marocco in spregio al diritto internazionale, i Saharawi hanno atteso pacificamente che la Comunità internazionale desse seguito a quanto stabilito dall’ONU e si procedesse con l’indizione del referendum per l’autodeterminazione. La rottura del cessate il fuoco del novembre dello scorso anno rappresenta un fallimento e un pericolo per la pace, per la giustizia, per la stabilità della Regione”.
“La Corte di Giustizia europea ha recentemente dichiarato illegittimo l’accordo di pesca tra l’UE e il Marocco, opponendo la forza del diritto al diritto della forza con cui Stati e aziende, anche italiane, continuano a sfruttare le grandi risorse naturali del Sahara Occidentale – prosegue – È una buona notizia che rischia però di cadere nel vuoto e di essere vanificata se l’Unione Europea non muterà le proprie posizioni, riconoscendo la Repubblica Araba Saharawi Democratica, imponendo ai propri membri il rispetto del diritto internazionale e svolgendo tutte le necessarie pressioni affinché il Marocco interrompa l’occupazione”.
“Ad EUCOCO, insieme a tante altre realtà italiane ed europee – conclude – abbiamo rilanciato il nostro impegno in favore del Popolo Saharawi, a cui ci lega un gemellaggio ultratrentennale che ci ha sempre visti in prima linea a sostegno di questa causa, dentro e fuori le istituzioni”.
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