Il Teatro della Limonaia in via Gramsci 426 a Sesto Fiorentino presenta Intercity Winter 2023. Il progetto si svilupperà in tre fasi: il FESTIVAL INTERCITY, INTERCITY WINTER e infine INTERCITY SCUOLA DI TEATRO e INTERCITY CONNECTIONS, ossia i progetti formativi. Questo il programma:
4 febbraio 2023 ore 20.30
TONDELLI READING
a cura di Bruno Casini e Giacomo Aloigi
una serata di letture e non solo, un happening dedicato allo scrittore emiliano, in occasione della terza edizione rivista e ampliata di Tondelli e la musica, colonne sonore per gli anni ’80 a cura di Bruno Casini (Interno4 edizioni)
Partecipano: Elisabetta Beneforti e Luigi Oldani (redazione della rivista Pioggia Obilqua), Alessandro Agostinelli (Festival del Viaggio), Annamaria Ricci e Silvia Orlandi, Roberto Incerti, Larry Hit Bolognesi,Titti Giuliani Foti (giornalista), Sara Modesti (Cricket’s Lullaby), Nicola Vannini (Soul Hunters), Vincenzo Striano (Hottanta Remix), Giulia Nuti (Il Popolo Del Blues), Patriza Asproni (Culture manager), Stefano Magnaschi (Cricket’s Lullaby), Luca Locati Luciani (Centro Documentazione Aldo Mieli Carrara), Barbara Caponi, Gaia Dedola e Giacomo Brotto (Florence Queer Festival), Michele Rossi, Roberta Perugini (Libraccio Firenze),Dorothea Bruno, Andrea Sbandati (Hottanta Remix).
Special guest: Crichet’s Lullaby Live Unplugged set
In collaborazione con il Florence Queer Festival e Hottanta Remix
Con la straordinaria collaborazione di Dimitri Milopulos
Ingresso gratuito su prenotazione
IL LIBRO
Un libro a più voci che indaga il rapporto tra Pier Vittorio Tondelli e la musica, tra la parola scritta e il ritmo musicale che la sostiene, un tema tanto caro allo scrittore emiliano.
Tanti i contributi nel libro: dai testi inediti scritti da Pier Vittorio per gli Skiantos, e qui presentati da Freak Antoni, ai ricordi di Luciano Ligabue, che abitava nello stesso palazzo a Correggio, dalle amicizie di Giovanni Lindo Ferretti alle passeggiate fiorentine con Sandro Lombardi, e poi ancora Massimo Zamboni, Federico Fiumani, giornalisti come Alberto Piccinini, Stefano Pistolini, Luca Scarlini, Pierfrancesco Pacoda, Gabriele Romagnoli, Ernesto De Pascale, Paolo De Bernardin, Giuseppe Videtti ed ancora il geniale fotografo Derno Ricci, gli scrittori Mario Fortunato, Filippo Betto, il regista Mario Martone, la dolcissima cantante Nicoletta Magalotti e il fondamentale supporto letterario di Fulvio Panzeri che ha seguito con passione ed amore il viaggio di Tondelli per decenni e che qui scrive del rapporto tra Tondelli e la musica: “Nei libri di Tondelli la musica diventa colonna sonora, quindi materia stessa della narrazione, indicazione di un tempo o di un flusso che coinvolge i protagonisti, li indica e li precisa. Il loro essere si caratterizza e diviene presenza proprio in relazione a ciò che ascoltano.”
Pier Vittorio Tondelli ci ha fatto capire attraverso la sua scrittura che la Musica è stata la colonna sonora della nostra vita in ogni momento felice o difficile.
Sto per ore e giorni e notti a inseguire una parola, quella sola parola. Non mi interessano le trame, i plot, quelle stronzatine lì. Roba da televisione, io non perdo tempo dietro a delle sceneggiate da terzo mondo, che roba! Io vado con l’orecchio. Cerco semplicemente di far sì che le parole mute della pagina diffondano il loro suono, la loro voce. Così che si crei un ronzio cerebrale, che è la musica della pagina, il suo ritmo. Io cerco il ritmo, la musica dei miei anni, cerco di avere una frase che si possa cantare in testa, sì cantare, la stessa identica cosa. Io faccio musica con le mie parole.
17, 18, 19 febbraio 2023 ore 20.30
IL BACIO DELLA DONNA RAGNO di Manuel Puig
scene, costumi, luci e regia Dimitri Milopulos
con Samuele Picchi e Lorenzo Volpe
e la partecipazione straordinaria di Teresa Fallai
traduzione Angelo Morino
drammaturgia Dimitri Milopulos
assistente alla regia Bianca Di Gregoli
realizzazione costumi Silvana Castaldi
una produzione ASSOCIAZIONE CULTURALE TEATRO DELLA LIMONAIA
L’idea di lavorare sul bacio mi ha sempre affascinato. Ma ciò non basta per iniziare un progetto. Ci vuole sempre un fattore scatenante. In questo caso è stato Tom à la ferme di Michel Marc Bouchard che è andato finalmente in scena in prima nazionale dopo 2 anni di rinvii il 21 settembre 2022 dando inizio alla 35ª edizione del Festival Intercity, dedicato a Montreal.
Due testi. Due prigioni. Una reale (Bacio) e una mentale e autogenerata quindi altrettanto reale (Tom). Due situazioni dunque così lontane e così vicine. In entrambi i casi siamo di fronte a due uomini di forte e opposta personalità che si trovano costretti ad affrontare un momento di vita insieme. Nel caso di Tom l’affronto è in qualche maniera voluto forse perfino morbosamente desiderato. Mentre nel secondo, quello del Bacio è forzato. Un momento che potrebbe alla fine risultare fatale.
Non si tratta di due progetti che trattano soltanto gusti sessuali o impegni politici ma piuttosto l’essere semplicemente diversi oppure come direbbe Drusilla, unici.
È la storia di due detenuti il cui destino si incrocia all’interno di una piccola cella in un carcere. Valentin Arregui, incarcerato e torturato perché leader di un movimento politico di opposizione e Luis Molina, omosessuale, arrestato per atti osceni. Per evadere con la mente, unico appiglio di libertà per entrambi, dalla ingiusta e pesante prigionia, Molina trasporta Valentín in un mondo immaginario, dove tutto è possibile, attraverso il racconto di intrecci di trame di film e delle loro protagoniste, donne bellissime, affascinanti e irrequiete. Ma allo stesso tempo mentre i due trovano modi per coesistere, lasciando spazio alla propria libertà, rivalutando possibilità di amicizia e di desiderio,frustrazione e appagamento carnale e morale, dietro le loro spalle il potere del Potere intreccia una ragnatela che li sterminerà.
Per due opposti cercare un modo di affrontare la vita insieme e la possibile impossibilità di riuscirci, penso che sia un tema di grande attualità, sia oggi sia sempre.
Il bacio della donna ragno viene scritto da Manuel Puig nel 1976 in forma di romanzo e poi successivamente sarà lo stesso autore a trarre la versione teatrale. Nel 1985, viene adattato per il grande schermo con William Hurt nei panni di Molina, in un’interpretazione che gli valse l’Oscar, e ancora dopo diventa un musical di Broadway. Pochissime invece sono le versioni teatrali negli ultimi decenni.
25 febbraio ore 20.30
LORENZO BALDUCCI in FAKE
scritto da Riccardo Pechini e Mariano Lamberti
regia Mariano Lamberti
musiche Andrea Albanese
Partendo dal celebre paradosso di Orson Welles: “gli italiani sono 50 milioni di bravi attori nella vita, ma pessimi sullo schermo”, FAKE prenderà di mira il mondo dello spettacolo e in particolar modo la picaresca vita degli attori e di tutte le numerose categorie che costellano questa galassia: gli onnipresenti, i raccomandati, i “cani”, i caratteristi a vita, i sopravvalutati, gli egomaniaci e via dicendo…
Con il suo inimitabile stile da performer, Lorenzo ci condurrà attraverso il grottesco mondo dei provini, dei set televisivi, degli immancabili capricci delle “dive”, delle produzioni scalcinate con i cestini preparati dalla mamma del regista, e soprattutto della vita precaria degli attori giovani che, malgrado il talento, non essendo “amichetti” di qualcuno, sono condannati ad essere relegati a un paio di pose in fiction di quart’ordine (e tuttavia non mollano).
Saranno presi di mira film e serie TV di grande successo, di cui Lorenzo ridoppierà alcune scene, mettendone in rilievo la pessima recitazione, spesso involontariamente comica nel drammatico e “drammatica” nel comico.
FAKE vuol essere anche una riflessione su ciò che ormai ci sia rimasto di autentico e spontaneo, ossessionati come siamo nel “recitare” noi stessi sui social, creandoci delle vere proprie identità fittizie da mostrare al mondo. Un paradosso ancor più evidente per un attore, capace magari di piangere lacrime vere su un set e finte nella vita.
Anche qui, come in Allegro non troppo, Lorenzo non si farà sconti, raccontando tutta la verità. Il suo inizio come attore molto richiesto, poi travolto da una serie di scandali familiari che lo fecero diventare una sorta di reietto, soprattutto per le raccomandazioni, fatte spesso a sua insaputa, che lo imposero in alcune produzioni. Da qui la sua scelta di ripartire da zero, facendo il cameriere in un ristorante (lavoro che svolge tutt’ora), rinascendo come essere umano, finalmente libero ed autentico, e poi come artista con l’invenzione di un personaggio gender fluid che spopola nei social e ne decreta il successo a teatro.
Lo spettacolo sarà raccontato anche attraverso coreografie e musiche, nello stile dei musical di Broadway, scritte appositamente per lo show.
3, 4, 5 marzo 2023 ore 21.15
SESTO JAZZ FESTIVAL
a cura della Scuola di Musica di Sesto Fiorentino “Bruno Bartoletti”
in collaborazione con Music Pool- Network Sonoro e Ass. Cult. Teatro della Limonaia
Dopo due edizioni estive di grande successo Sesto Jazz Festival, la rassegna organizzata dalla Scuola di Musica di Sesto Fiorentino “Bruno Bartoletti” in collaborazione con Eventi Music Pool, si ripresenta agli appassionati della musica afro-americana riprendendo la sua tradizionale collocazione all’interno della programmazione di Intercity Winter
Il 3, 4 e 5 marzo 2023 sul palco del Teatro della Limonaia saranno ancora in scena artisti di caratura internazionale, esponenti di punta del jazz italiano e giovani emergenti di particolare talento: una carrellata di proposte avvincenti che non tradiranno le attese di tutti gli appassionati che da anni seguono con crescente interesse il nostro Festival.
venerdì 3 marzo ore 21.15
BRUBECK RELOADED
Sesto Jazz Chamber Orchestra
Duccio Bertini – direzione e arrangiamenti
Special Guest Pietro Tonolo – sax tenore, soprano, flauto
sabato 4 marzo ore 21.15
PENUMBRA
Elias Stemeseder – pianoforte e tastiere
Christian Lillinger – batteria
domenica 5 marzo ore 21.15
ALESSANDRO PRESTI Quintet
Alessandro Presti – tromba
Daniele Tittarelli – sax
Alessandro Lanzoni – pianoforte
Gabriele Evangelista – basso
Enrico Morello – batteria
INTERCITY WINTER PER I PIÙ PICCOLI
12 febbraio 2023 ore 17
PUPI DI STAC in CAPPUCCETTO ROSSO
di Enrico Spinelli
costumi Barbara Wuenschel
scenografie Massimo Mattioli
musiche Enrico Spinelli
Lo spettacolo è una fedele e classica versione della nota fiaba. Ambientata però nella campagna toscana, e qua e là punteggiata da lazzi e intermezzi tipici della nostra tradizione regionale. La vicenda corre su un doppio binario: il fatto in sé e per sé normale di una bimba che va a portare un cestino di provviste alla nonna ammalata, e l’intervento di un lupo, appassionato lettore di novelle, che vuol mettere in pratica quel che ha appena appreso da un libro trovato per caso. Il volumetto è un po’ sciupato e manca l’ultima pagina, sicché la bestia non sa il destino che l’attende… Il personaggio del cacciatore è qui sdoppiato fra lo zio, un vecchio contadino, e un giovane garzone di fattoria che si alternano nel ruolo di antagonisti del lupo e di premurosi protettori della impavida Margheritina.
26 febbraio 2023 ore 17.00
CANADA IN FABULA di e con Enrica Pecchioli
voce Claudia Guarducci
grafica, illustrazioni e scenografia Maya Boll
una produzione ASSOCIAZIONE CULTURALE TEATRO DELLA LIMONAIA / INTERCITY
fascia di età 6 – 10 anno
Le più belle fiabe delle tribù indiane che sono vissute e vivono tuttora nel Canada. Sono racconti tramandati oralmente da secoli, inediti in Italia e che ci fanno conoscere un mondo straordinario e fantastico. Un mondo popolato da spiriti, eroi mattacchioni, animali parlanti, padri malevoli e strani avventurieri. In queste storie rivivono, con un misto di candore, ingenuità e humour, gli antici miti della creazione, il tempo del mistero e degli eroi. In quel tempo, ci raccontano i narratori indiani, l’uomo bianco non era ancora comparso all’orizzonte: ognuno aveva un spirito protettore, Lampo e Tuono erano esseri superiori e fra uomini e animali esisteva un rapporto trasparente e fraterno.