“Dio arriverà all’alba-Omaggio ad Alda Merini”: spettacolo al Teatro della Limonaia

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Locandina Alda Merini

Dio arriverà all’alba – Omaggio ad Alda Merlini“. E’ il titolo dello spettacolo prodotto da TeatroSenzaTempo in programma sabato 18 e domenica 19 maggio alle 21 al Teatro della Limonaia in via Gramsci 426 a Sesto Fiorentino. Il prezzo del biglietto intero è di 15 euro, di 12 per gli under 18 e per gli over 65. Acquistando il tagliando online (clicca qui), ci sarà la possibilità di riceverlo al prezzo di 10 euro. Per informazioni: [email protected] o 3293550022.

Lo spettacolo, scritto e diretto da Antonio Nobili, ha debuttato a gennaio 2018 presso il Teatro Cometa Off di Roma con il patrocinio di Biblioteche di Roma e del Comune di Roma per l’alto valore culturale. Lo spettacolo è stato selezionato inoltre per la rassegna “Estate a Napoli”, organizzata dal Comune di Napoli nel Luglio 2018.

Lo spettacolo, scritto in memoria della celebre poetessa milanese a dieci anni dalla scomparsa, è un testo poetico in cui Alda Merini (interpretata da Antonella Petrone) – si legge nella nota stampa – accoglie il pubblico nel suo quotidiano più intimo e controverso. La finestra sui Navigli è aperta sull’interno e da lì si affaccia alla poesia, alla sua umanissima radice. In fondo fare poesia, scriverla, dettarla, indossarla, altro non è che uno slancio vitale controverso e appassionato nei confronti del mondo intorno, una celebrazione di infinite possibilità. 

Alda Merini non si è lasciata fermare neanche dagli orrori delle detenzione manicomiale, continuando a scrivere e a vivere e a offrirsi generosa: è l’urgenza di sentirsi nei confronti del mondo come il buio che porta la luce. Antonio Nobili ne coglie a pieno il senso e la restituzione di TeatroSenzaTempo è, a detta della critica, il ‘perfetto omaggio alla figura immensa di Alda Merini’ (Fabrizio Corgnati) perché ‘chi meglio di un poeta può raccontare una poetessa?’ (Flaminio Boni). Canticchiando tra sé e sé, accendendo una sigaretta dietro l’altra, prendendo in giro il medico che la va a visitare e ridendo, ormai, della propria schiena, Alda Merini ci accoglie nel suo piccolo appartamento sui Navigli ingombro di fogli sparsi, lattine vuote e mozziconi di sigarette. Alle pareti foto, ritagli di giornale, ma soprattutto appunti, tanti appunti, numeri di telefono scritti col rossetto e pile di libri ovunque a comporre il più bizzarro dei salotti intellettuali. Ed è proprio a partire da questa caotica corrispondenza di interni che Alda Merini accompagna ciascuno di noi alla ricerca della propria faglia interiore, quella da cui nascono la luce e la poesia“.

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