20 giugno 1886 – La Società Operaia La Concordia

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Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

20 giugno 1886 – La Società Operaia La Concordia

La nuova politica industriale della manifattura Ginori inaugurata dal marchese Lorenzo e dal direttore della fabbrica, Paolo Collodi, dopo l’esposizione internazionale di Londra, impresse un deciso cambiamento anche all’impianto urbanistico di Sesto. La necessità di reclutare nuova manodopera determinò un aumento demografico soprattutto nelle frazioni vicino a Colonnata. A Quinto, dove nello stesso periodo si dovette registrare anche l’insediamento dell’industria dei sapori e dei macelli comunali, il fenomeno fu più consistente e accelerò il processo di trasformazione della vecchia società agricola in una nuova realtà operaia e industriale. In quel mondo rinnovato si sentì più forte anche il bisogno di socialità e così, sull’esempio di quello che stava succedendo a Colonnata, anche a Quinto nacque un’istituzione che, secondo i propositi iniziali, doveva avere scopi prettamente ricreativi, ma che col tempo divenne luogo di discussione e aggregazione politica. Era l’8 dicembre 1885 quando alcuni quintigiani, alla presenza del notaio Pietro Villoresi, firmarono lo Statuto della Società Operaia La Concordia.

La nascita della Società è però precedente a quella data visto che il primo atto ufficiale del sodalizio risale al 20 giugno 1885. In quella circostanza i soci elessero il consiglio direttivo e il primo presidente: Jacopo Frilli. Le prime riunioni della Società si tennero nell’abitazione di uno dei soci fondatori, il sarto Luigi Baldassini, ma presto fu deliberato l’acquisto di un terreno, dove sorse la nuova sede che fu inaugurata il 20 giugno 1886. Era costituita da un grande salone che fu usato anche come edificio scolastico del Comune, come sala prove della Fanfara di Quinto e della compagnia teatrale la Riunione Filodrammatica.
Il 19 agosto 1910 la storia della Società Operaia si incrociò con quella dell’Alleanza Cooperativa nata nel 1889 con lo scopo di fornire ai soci generi alimentari e combustibili a prezzo inferiore rispetto a quello di mercato. La Società Operaia versava in condizioni economiche non ottimali mentre la Cooperativa aveva bisogno di locali più ampi. I due sodalizi avevano come soci per lo più le stesse persone per cui il processo d’incorporazione e di costituzione della Cooperativa La Concordia fu particolarmente celere.

Prima esigenza della nuova istituzione fu l’adeguamento e l’allargamento della sede. Furono acquistati i terreni e, dopo un po’ di tempo, approvato il progetto dell’ingegner Carlo Vanni. Prevedeva lo spostamento della strada (all’epoca via del bazar) di ben sette metri e per questo fu inizialmente bloccato dalla Prefettura. Nel 1913 finalmente sbloccati, i lavori furono affidati alla ditta Zoppi di Colonnata che li completò nel giro di un anno. La nuova sede era costituita da cinque stanze e un grande salone. La parte destra ospitava i locali sociali e ricreativi mentre in quella a sinistra si trovava lo spaccio.

Da allora molta acqua è passata sotto il ponte della Gora di Quinto: la guerra di Libia, La Grande Guerra, la spagnola, il fascismo, l’invasione Nazista, la fusione delle cooperative sestesi e poi, via via, fino alla pandemia del 2020 che ha avuto un impatto economico rilevante. Tutte le Case del Popolo del nostro territorio hanno subìto danni enormi ma siamo sicuri che i sestesi di oggi faranno di tutto per non perdere il patrimonio che i loro avi hanno costruito con grande sacrificio.

Daniele Niccoli

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