2 luglio 1892 – L’invasione delle cavallette

0
7
Campagna
Pixabay

Sesto giorno per giorno la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro Sesto una bella storia e Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

La casa sul confine dei ricordi,
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l’anima che hai (Francesco Guccini)

Sesto giorno per giorno

2 luglio 1892 – L’invasione delle cavallette

Secondo il Corriere Agrario per due anni di fila (1892 e 1893) i Comuni di Sesto, Campi, Brozzi, Signa, Casellina e Torri furono invasi dalle cavallette. Non si sarebbe trattato, però, della terribile locusta migratoria, bensì del meno pericoloso, ma comunque dannoso grillastro italiano (caloptenus italicus). La comunità scientifica dell’epoca si trovò piuttosto impreparata nell’affrontare il flagello tanto che, almeno all’inizio, qualcuno pensò di poter contare sull’opera volenterosa del pollame:

i gallinacei, le anatre, le oche si cibano con gusto di cavallette giovani: anzi ne sono ghiotti; ma portarli sul luogo in quantità sufficiente al larghissimo pasto non è facile: e troppo spesso fanno tali scorpacciate dell’insetto prelibato, da crepare d’indigestione e di infiammazione

Per un certo periodo il rimedio più efficace fu considerato il petrolio, ma era molto costoso e la preoccupazione delle autorità era rivolta non tanto ai danni provocati all’agricoltura dalle cavallette o dallo stesso idrocarburo, quanto alla possibilità che il petrolio, una volta eliminati i dazi, come richiesto dai sindaci, fosse utilizzato dai contadini per i loro lumi. Il turbamento provocato da questo eventuale ‘atto criminale’ era tale che si pensò di sofisticare il petrolio con l’olio pesante di catrame rendendolo inservibile per l’illuminazione così da “non scomodare i signori del dazio” in un inutile controllo.
Secondo i dati pubblicati sulla Rivista di Patologia Vegetale oltre che alcuni macchinari creati appositamente per catturare gli indesiderati ospiti, molto più utile si sarebbe rilevata la soluzione di Rubina al 7% poi aggiustata al 10%. Lo testimonia un telegramma del 2 giugno 1893 pubblicato dal Fieramosca:

Quest’oggi una Commissione composta di diversi possidenti di Brozzi presieduta dal Sindaco signor Cecchi, formatasi con l’intento di trovare un mezzo pronto ed efficace per distruggere le cavallette, che in gran numero hanno invaso i territori di Brozzi, Sesto e Campi Bisenzio, ha fatto un esperimento con una soluzione di Rubina a base di catrame, nella proporzione del 7%.
L’esperimento ha dato buoni risultati e non dubitasi che il sistema sarà applicato da diversi proprietari, adesso che l’invasione può facilmente circoscriversi.

Nonostante il prodigarsi degli esperti, la produzione agricola si ridusse in maniera drastica e provocò un massiccio abbandono delle campagne.

Daniele Niccoli

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO