Sono giornalista solo da due anni e devo dire che sono molto soddisfatto di questa mia professione anche se tarda a diventare un lavoro vero e proprio.
Ieri ho ricevuto un messaggio da un’attenta lettrice che ha giustamente voluto rettificare una notizia che avevo comunicato in giornata.
L’8 di febbraio è l’anniversario della strage del Collegino, evento che è rimasto scolpito nella memoria di molti sestesi (LEGGI QUI). Ho letto alcuni libri che parlano dell’episodio. Si parla sempre di un solo sopravvissuto, Dino Banchelli (che ora sappiamo essere soprannominato Perore), che si era attardato ad allacciarsi le scarpe.
In realtà, e per fortuna, apprendiamo (non credo di essere il solo) che i sopravvissuti furono due. Si salvò anche Lamberto Chiesi rimasto indietro ad aspettare Perore.
Da un punto di vista storico-giornalistico la notizia è comunque rilevante ma soprattutto a me pensare che Lamberto abbia avuto una vita da vivere, dei sogni da realizzare e, magari, una discendenza da crescere, provoca una forte emozione.
STEFANO NICCOLI
