“C’è da chiedersi perché il pirata che ha provocato due incidenti a Sesto Fiorentino in pochi minuti, ferendo due persone e uccidendo Salvatore Stigliani, operaio di 58 anni, era ancora in giro nonostante i precedenti reati contro la persona e la sua nota tossicodipendenza. C’è da chiedersi perché era al volante, a piede libero, e non in un carcere o agli arresti domiciliari. C’è da chiedersi se la riforma della giustizia, che ha depenalizzato 112
reati evitando il carcere per reati inferiori a 5 anni, non sia colpevole dell’escalation di criminalità che pesa sulle comunità”.
Mallegni esprime il suo cordoglio ai famigliari della vittima. “Il pirata non doveva essere alla guida e non doveva, probabilmente, nemmeno essere a spasso visti i suoi precedenti – commenta ancora l’esponente di Forza Italia – Non si dovevano depenalizzare i reati ma costruire più carceri ed inasprire le pene anche per quei reati minori come le percosse, il furto semplice, la violazione di domicilio e le lesioni colpose“.
“Reati che purtroppo sono cresciuti in maniera esponenziale e che stanno danneggiando le famiglie che si ritrovano indifese ed impaurite. Il governo ha preferito scegliere di non mettere in carcere i delinquenti ma addirittura di fargli uno sconto – conclude Mallegni – Se la morte dell’operaio ha un colpevole quello è lo stato che ha autorizzato un uomo con precedenti a circolare a piede libero. E meno male che è stato preso. Altrimenti sarebbe stato l’ennesimo delinquente che la fa franca”.
AdnKronos