Nei giorni scorsi, grazie ad una interrogazione di Forza Italia, il Consiglio Comunale é tornato ad occuparsi dell’annosa vicenda dell’archivio post unitario del Comune di Campi.
“Come noto, ricostruisce la vicenda Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia a Campi, nel giugno scorso presso la biblioteca di Villa Montalvo è stato realizzato un vero e proprio svuotamento della torre nord della villa per affidare i locali ad una associazione privata.
L’archivio postunitario, finora presente, è stato così frettolosamente inscatolato e dopo essere stato trasportato al cantiere comunale e stato poi riportato in Villa Montalvo e ammassato presso la cappellina Matteucci.
Con lo spostamento dell’archivio postunitario è stato compiuto uno scempio e il tutto è avvenuto, come accertato dalla soprintendenza archivistica, in dispregio delle più elementari norme del codice dei beni culturali.
Quali sono le novità? Dopo otto mesi e dopo le pressioni della soprintendenza archivistica, l’amministrazione ha dovuto trovare una nuova collocazione dell’archivio ancora oggi accatastato in scatoloni di cartone presso la cappellina Villa Montalvo.
Tutto il materiale sarà trasportato e riordinato presso la Sala Nesti di Villa Montalvo che così è stata sottratta dalla disponibilità degli studenti che la utilizzavano come aula studio e alle tante associazioni che vi organizzavano incontri, dibattiti e momenti di approfondimento e studio.
Ma quanto costerà tutto questo?”. A chiederlo in Consiglio é stato Paolo Gandola che é venuto così a conoscenza che per il momento é stata prevista una spesa di 77.000 euro per il trasporto del prezioso materiale e per l’istallazione di apposite scaffalature. La spesa tuttavia è destinata a salire visto che poi si dovrà procedere nuovamente a catalogare tutto il materiale. “Tutto ciò, continua Gandola, mette in luce i danni che il malgoverno dell’amministrazione Fossi arreca alle casse comunali e al nostro patrimonio pubblico. Per il resto anche la collocazione dell’archivio nella sala Nesti non rappresenta la miglior soluzione visto che ciò procurerà grande disagio agli studenti che dovranno utilizzare la grande Limonaia come sala studio al posto della Sala Nesti e ha oltremodo ridotto gli spazi già limitati a disposizione della biblioteca. Altro aspetto dolente, continua Gandola, è che è rimasta lettera morta la mozione presentata da Forza Italia e approvata dal Consiglio comunale che prevedeva l’estensione dell’orario di apertura della Biblioteca per adeguarla anche agli orari già vigente alle altre biblioteche comunali della Piana ed offrire un miglior servizio agli utenti. Per parte nostra, dopo l’ispezione della soprintendenza archivistica che ha riscontrato gravi irregolarità, chiediamo alla magistratura di procedere spedita sull’indagine in corso affinché siano individuate tutte le responsabilità del caso“.