“Veniamo da anni difficili, duri e di feroce scontro all’interno della stessa comunità politica, di lacerazioni, di divisioni. Ma credo fortemente che sia arrivato il momento di mettere un punto ed invertire questa tendenza, cominciare a cambiare questa situazione. Lo dico nell’interesse di tutti. Tutti intendo, tutta la ampia comunità del centrosinistra campigiano. Lo dobbiamo alla nostra storia e al futuro di questa area culturale e politica di Campi ma anche come contributo per tutto ciò che travalica i nostri confini comunali”. Così Emiliano Fossi, in vista del ballottaggio di domenica 24 giugno, quando la città sarà chiamata a scegliere fra il centrosinistra e “un governo a trazione leghista”, lancia il proprio appello a tutti gli elettori del centrosinistra a cominciare da quelli che ha il primo turno hanno dato il proprio voto al suo predecessore Adriano Chini.
Il candidato del centrosinistra non nasconde che a Campi si stia giocando una partita molto grande. “Io mi sento – dice – questa responsabilità anche dopo il risultato elettorale dello scorso 10 giugno. Penso sia necessario provarci e farlo in modo graduale, progressivo e senza forzature. Per me questo significa guardare oltre senza stare a ripercorrere tutti gli elementi che hanno creato conflitto in questi ultimi anni, senza rinnegare tutto l’impegno messo da me e da chi insieme a me si è adoperato né le mie convinzioni. E questo è il primo passo per “aprire una fase nuova, un punto politico ineludibile, senza il quale il mio rischierebbe di sembrare un generico appello ai buoni sentimenti”.
Da qui l’appello a tutte le anime del centrosinistra: “Dobbiamo riconoscerci reciprocamente – è il ragionamento di Fossi – che il buongoverno di Campi non è cominciato nel 2013 ma è continuato anche dopo il 2013. Questa esperienza di politiche pubbliche che hanno espresso buone capacità di governare il nostro territorio viene da lontano e si è espresso in forme, modalità e caratteristiche diverse a seconda dei tempi e delle condizioni che mutavano e degli interpreti che le portavano avanti. Per esempio alcune delle cose che abbiamo portato a compimento o cui abbiamo dato seguito sono la prosecuzione di un lavoro impostato nella scorsa legislatura dal Sindaco Chini, come era naturale e giusto che fosse”. E dopo l’esplicito riconoscimento a chi l’ha preceduto arriva la proposta per il futuro. “La prossima consiliatura sarà il tempo ed il terreno per ritrovarsi – spiega Fossi – ma, fin da oggi, riconosciamoci e riconosciamo il lavoro che ciascuno ha fatto per la città. Questo elemento di continuità nella diversità, di percorso che parte da lontano credo che sia il patrimonio più prezioso, insieme all’impegno per ricostruire un clima diverso e costruttivo in una comunità ampia come quella del centrosinistra a Campi e non solo”.
Anche perché pure i numeri dicono che sono le divisioni nel centrosinistra l’unica forza di cui possono godere a destra. “L’area del centrosinistra presa tutta insieme supera il 70 per cento, il voto del 10 giugno ci ha detto cose importanti ma quella che a me più preme (e non tanto e non solo in prospettiva del voto del 24 giugno) – conclude Fossi – è che se ci dividiamo ci indeboliamo di più e tutti. Quindi nessun accordo elettorale o altro, non è questo il punto, ma una riflessione e una grande determinazione a provare creare le condizioni future per distendere il clima e tornare a parlarci”.