A Sesto Acuto: “Piazza Galvani diventi la piazza della ripartenza”

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Pochi giorni fa la coalizione Insieme Cambiamo Sesto – Per Sesto Bene Comune ha presentato i risultati del questionario su piazza Galvani. Vi riportiamo il comunicato stampa dell’associazione culturale A Sesto Acuto:

 

 

A conferma del titolo dell’editoriale di quasi tre anni fa di Sesto Acuto con il quale promuovevamo un’azione di rivitalizzazione di Piazza Galvani, (Piazza della Stazione, Piazza del popolo) – con la più corposa raccolta di firme mai registrata per una progettazione partecipata con richiesta di finanziamento regionale poi ammesso ma non concesso – la cittadinanza si era fatta popolo e aveva di colpo preso coscienza dell’urgenza dell’azione politica da mettere in atto per invertire il processo di degrado che affligge la zona centrale di Sesto nei suoi punti maggiormente sensibili.

 

Adesso alcune forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale in forma congiunta, Insieme Cambiamo Sesto e Per Sesto Bene Comune, hanno ascoltato il bisogno della gente per rilanciare la sensibilizzazione al problema. L’azione ha portato alla divulgazione capillare e la compilazione di un questionario con a tema proprio Piazza Galvani e il servizio ferroviario. Non conosciamo l’analisi dettagliata e puntuale derivante dal questionario, ma ci congratuliamo con chi non ha lasciato cadere la nostra iniziativa nata “dal basso”, sostenuta dal carattere popolare.

 

Questa mossa ci dà lo spunto per una ulteriore osservazione al riguardo: occorre condividere un punto di sintesi perché una analisi non rimanga sterile e possa dunque essere valorizzata appieno; adesso, con la revisione prossima futura del Piano Strutturale, vera e propria Costituzione del territorio che ci rappresenta nella nostra identità civica, possiamo auspicare un punto di svolta, proprio perché – paradossalmente – quella zona è rimasta immobile nel corso dell’ultimo mezzo secolo, protetta da una stanca inerzia e oggi, la piazza con tutte le sue condizioni al contorno, offre una grande potenzialità di ripartenza. Non dobbiamo più continuare a sbagliare le scelte urbanistiche avvenute in passato in aree strategiche. Ci sono delle “aree volano” che possono permettere l’innesco di processi civili, economici e sociali virtuosi. Lì, nel centro per il centro, ne rimangono ancora pochissime e quella è una: avanti con la sintesi nelle sedi opportune“.

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