I lavoratori di Acme, azienda di Calenzano attiva da anni nel settore degli accessori metallici per la moda, hanno scioperato dalle 11 alle 13 del 22 maggio 2024 in seguito alla decisione dell’azienda di licenziare 14 di essi.
In contemporanea gli stessi lavoratori hanno organizzato, insieme a Fiom e Uilm, un presidio davanti ai cancelli dell’azienda.
“Abbiamo deciso di scioperare e di allestire questo presidio – sostiene Sostiene Samuele Nacci della Uilm – perché l”oazienda, dopo alcune consultazioni e dopo aver iniziato un periodo di cassa integrazione, ha deciso di aprire una procedura di licenziamento per alcuni lavoratori.
La risposta compatta di Fiom e Uilm è di rimandare al mittente la procedura chiedendo il suo ritiro e, al tempo stesso, l’apertura di un tavolo istituzionale in Regione. Chiediamo con forza che i lavoratori possano essere ricollocati nelle altre aziende del gruppo”.
“Ci aspettiamo – sottolinea Iuri Campofiloni della Fiom – che l’azienda tenga un comportamento responsabile e che ritiri immediatamente i licenziamenti. Chiediamo di intervenire sul mono committente di questa azienda perché intervenga su le quattro aziende proprietà di FNL affinché venga ritirata la procedura e si dia inizio alla riorganizzazione dei processi produttivi e al ricollocamento delle persone oggi in esubero. Chiederemo alla Regione che la discussione si sposti in sede istituzionale”.
“La categoria – conclude Mauro Faticanti della segreteria CGIL di Firenze – ha chiesto il ritiro della procedura come fatto propedeutico all’apertura di una discussione su eventuali forme di ammortizzatori sociali.
La paura è che si tratti della punta di un iceberg. Che ci sia una crisi nel settore moda ormai lo sanno tutti, ma non è accettabile che le aziende, dopo aver fatto grandi utili negli scorsi anni, pensino di scaricare i costi della stessa sulle spalle dei lavoratori”.
STEFANO NICCOLI