Aeroporto, Riggio (Enac): “Autorizzazioni lentissime, la Commissione per la Via acceleri”

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Su la Repubblica Firenze troviamo un’intervista a Vito Riggio, presidente dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), che a marzo del 2014 ha presentato per contro dell’aeroporto alla commissione Via del ministero all’ambiente il master plan di Peretola da qui al 2029, con al centro la nuova pista.

Se si tengono sempre ferme tutte le grandi opere l’Italia perderà tutti gli investimenti che invece dobbiamo attrarre. Un danno enorme per l’economia e l’occupazione“.

Presidente lo dice perché la Via sul master plan tarda?
Non è un fatto eccezionale, tutte le autorizzazioni sono lunghissime in Italia. Ma ciò non significa che si debba e si possa continuare così. Rischiamo di perderli gli investimenti che invece sono assolutamente necessari per il paese“.

E dunque?
Quanto all’aeroporto rispetto l’autonomia della commissione ma chiedo un’accelerazione. Il parere è loro, però i tempi devono essere quelli di tutti gli altri paesi. Capisco pure la difficoltà, ma bisogna che commissioni di alto valore tecnico, come sono le nostre, si attrezzino. Il fatto è che esiste una sindrome complessiva nel paese di rifiuto di qualsiasi grande opera. Si preferisce solo l’alleanza consumo e commercio tralasciando le imprese che invece sono il vero motore di sviluppo. Si pensa, con la prima ipotesi, di fare aumentare i salari ma, siccome in quel modo diminuiscono i posti di lavoro, diminuiscono anche i salari. È un errore: le politiche di contrazione della spesa sono dannose“.

L’Italia sta provando a dirlo all’Europa.
Già, lo dice. Ma in casa nostra cosa si fa? Quello dei poteri di veto è un meccanismo che abbiamo inventato noi. Mentre dovremmo pensare alla semplificazione amministrativa. Semplificare per permettere di investire. È mai possibile che le grandi opere gli italiani le facciano all’estero e non in casa? Stiamo facendo il canale di Panama, il ponte sul Bosforo, la metropolitana di Atene. E qui niente“.

Neanche l’aeroporto di Peretola?
Cosa le devo dire? Il fatto è generale. Sul punto specifico posso aggiungere che sinceramente le tante polemiche sulla Piana non le capisco. Non andiamo a brutalizzare una zona vergine. Semmai è un’area purtroppo già devastata a cui anzi la pista offre un’occasione di riordino. Visto anche che il presidente Rossi ha posto come condizione al suo sì una serie di interventi di miglioramento e razionalizzazione dell’intera area, dallo sblocco della porta di ingresso in città a Peretola al riordino del parco della Piana, solo per fare alcuni esempi. Mi sembra che la contrarietà sia esclusivamente ideologica. Non vogliamo dire a nessuno cosa fare. Ma i tempi con cui si procede non sono congrui. Qualsiasi investitore privato ha bisogno di certezze. Altrimenti se ne va. Qatar Airways, per esempio, sta investendo molto in Italia, sul piano aeroportuale sta acquistando Meridiana che potrebbe essere interessante per Firenze visto che a Peretola aveva la sua base. Ma poi si stancherà. Dicano sì o no, non ci dovrebbe volere molto Io mi occupo di sicurezza e so quali sono le regole internazionali, basta applicarle. Mi immagino che anche le norme ambientali siano oggettive, non possono essere soggettive. Si deve pur sapere quali sono“.

(l’intervista integrale nel quotidiano in edicola)

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