Banchelli è tornato dal Nepal: “Vissuto momenti di grande riflessione”

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Marco Banchelli

A poche ore dal rientro in Italia del ciclo-ambasciatore Marco Banchelli, pare compito non semplice delineare un bilancio complessivo. Anche perché gran parte delle “tappe” non avevano tanto nella presentazione e sviluppo immediato in Nepal l’obiettivo primario, ma nel loro proseguimento durante le prossime settimane e mesi ed in futuro in genere.

“Di certo – commenta lo stesso Marco Banchelliposso tracciare un bilancio personale di questa mia lunga nuova missione che da un punto di vista umano ha avuto momenti ed incontri di grande intensità e riflessione, come poche altre volte mi era capitato. Anche e soprattutto con chi in Nepal ha trovato motivazioni simili alle mie per rendere più prezioso il proprio viaggio della vita. Mi vengono in mente persone come Paola di Finale Ligure, Patrizia di Roma sulla via di Palermo,Maria Cristina sulle impronte del padre: tutte con l’entusiasmo delle loro organizzazioni che da anni si occupano di Nepal e di come rendere meno disagevole il cammino a bambini e tutti. Oppure il fresco entusiasmo di Jole e Giulia che da Varese sono impegnate nella ricostruzione di alcuni villaggi nella zona di Gorka. E poi anche la stessa Laura con le scuole di Lucca, Rita e Letizia presenti e già attive dalle loro altre scuole di Sesto Fiorentino e Firenze. Come non ricordare infine la mia sorella Satyadevi, con Annamaria, Rojina, Sena, Susma e Susmita… Ma sono tutte donne…!?!”

Per un attimo Banchelli interrompe l’irruenza del suo racconto con questa domanda-riflessione che gli attraversa la mente. Ma avrà pur incontrato anche qualche uomo…  Ed infatti, riprende: “Importanti anche i momenti con loro, ovviamente! Dal maestro Robi/Giovan Battista che mi ha insegnato perfino a conoscere ed apprezzare il musicista Scarlatti (!) ai miei stessi fratelli Thula e Jeet, fino a Ganesh ed il nuovo sconvolgente pianeta dove mi ha proiettato. E ancora, i nuovi componenti della Missione Cattolica, dal Vescovo Simik ai vari Fr. Jonas, Tek e Alfaro… Ma, come dire, ho la sensazione che le donne abbiano un ruolo troppo diverso e importante. Come una specie di nuova scoperta e rivelazione per me! Il Nepal, come l’Italia ed il mondo non hanno bisogno di quote rosa o di presenze dovute… ma della Donna! Una donna che non scimmiotti certamente l’uomo (che di danni ne abbiamo fatti anche troppi da soli…) ma che porti a sé stessa e a tutti, la propria diversa intelligenza, sensibilità e visione della Vita. Vorrei dire una donna-mamma nel senso più ampio e universale della definizione. Non ridotta cioè al possibile rischio dell’esclusivo possesso del proprio figlio o figlia che allargato al sociale, porti  al famigerato concetto di prima noi e poi gli altri”.

Non è certo un “caso” se anche la stessa Yeti-Bike, grande protagonista di CICLISTIperCASO, alla fine sia rimasta alla piccola Pratistha: sulle antiche strade al ritmo di una donna del futuro, con la sorellina già pronta a seguirne le orme! Come non è un “caso” che lo stesso Marco Banchelli riprenda a pedalare anche incontro ad una sua nuova “tappa” di vita, insieme ad una compagna alla portata di tutti, la Speranza.

Namastè!

MARCO BANCHELLI

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