“Tappa” di quelle che non si scordano tanto facilmente, quella vissuta ieri in Nepal dall’Ambasciatore di Pace in bicicletta Marco Banchelli. Momenti che hanno ulteriormente rafforzato un rapporto di avventure ed amicizie legate alle imprese in Himalaya del ciclista fiorentino. La “Athiti Hall” del Moonlight Hotel di Kathmandu ha infatti ospitato la “prima” del suo nuovo video documentario: “TILICHO – in bicicletta alla conquista del lago più alto del mondo”.
Immagini inedite e cariche di suoni ed emozioni di quella che probabilmente rappresenta l’impresa più grande di Marco Banchelli, realizzata tra l’ottobre e il novembre del 1998. Un’esperienza dove tra l’altro fu coniato per la prima volta anche il termine “ciclonauta”: un ciclista che naviga ad alta quota.
Ma non solo: il Tilicho di Banchelli vanta anche un ulteriore particolare primato. Quello della prima spedizione ufficiale “congiunta” tra Nepal e Italia: inserita tra gli eventi che il Ministero del Turismo di allora propose per il Visit Nepal ’98.
Come dopo-proiezione Marco ha deciso di ringraziare proponendo la prima parte di un vero e proprio “gemellaggio culinario” tra Nepal e Toscana. Per alcuni privilegiatissimi ospiti Banchelli ha quindi indossato la sua nuova veste di cuoco ed ha presentato loro un menù tutto toscano da degustare: spaghetti aglio, olio e peperoncino, fagioli cannellini all’olio, cantuccini di Prato con vinsanto. Un menù tanto semplice quanto pare assai apprezzato: “E’ stato bellissimo – conferma lo stesso Banchelli – dopo le sensazioni di rivivere con tutti loro quella nostra impresa in Himalaya, assaporare insieme dei cibi a me così familiari e che così tanto hanno gradito! Ma veramente… non si sarebbero più alzati da tavola!”
Grande successo ha avuto il protagonista principe, l’olio. Direttamente dalla Castellina di Monte Morello nei dintorni di Firenze. Ma anche i cantuccini e il vin santo non hanno per niente sfigurato: “… e ringrazio Alberto Mannini per il suo olio di casa e per le presenze che grazie a lui ho sentito con me. – conclude Marco – E’ stato un semplice menù adatto anche al venerdì, direi. Ma certo che per essere alle prime armi con pentole e fornelli professionali sono anche molto soddisfatto di come mi sono mosso: quasi come fossi in bicicletta tra i sentieri e le acque di quel 1998 della mia Himalaya…”.
Nei prossimi giorni è previsto anche un ulteriore momento di cucina, a conclusione di questo nuovo percorso culinario di Marco Banchelli.
Domani ancora due semi-tappe intense che interesseranno la Missione Cattolica del Nepal in contemporanea con il Duomo di Firenze.