“Non hai la macchina di ultima generazione e lo “scudo verde” ti tiene fuori da Firenze?
Ti attacchi al tram! Quando (e se) ci sarà. In sintesi, potremmo definirla così la sconcertante posizione della maggioranza che ha bocciato la nostra mozione che intendeva chiedere la sospensione del progetto del cosiddetto “scudo verde”, almeno finché non saranno realizzate tutte le necessarie implementazioni del trasporto pubblico e dei parcheggi scambiatori necessari ai cittadini che volessero entrare a Firenze.
Lo scudo verde, misura voluta dal Pd e da Nardella, progetto estremamente controverso e più volte cambiato in corsa, prevedeva già da quest’anno sostanzialmente un’ottantina di porte telematiche sui confini di Firenze (comune) che impediranno l’ingresso alle auto meno nuove (euro 4 prima ed euro 5 per i diesel e euro 2 per le benzina).
Viste le innumerevoli proteste, Nardella e i suoi sono corsi ai ripari, intanto rimandando il progetto al prossimo anno, e dichiarando per voce dell’assessore Giorgetti che, almeno inizialmente, la misura riguarderebbe solo bus turistici e mezzi pesanti.
Nelle ultime ore anche l’assessora Del Re sembra sfilarsi dal progetto, creando anche contraddizioni in seno ai nardelliani.
Di fronte a provvedimenti del genere e ad uno stato confusionale del capoluogo, ci aspettavamo che la maggioranza votasse a favore del nostro atto, come era lecito aspettarsi date le prese di posizione dell’ottobre scorso, in cui lo stesso Falchi si dichiarò contrario al progetto.
E invece no. Voto contrario al nostro atto, tra l’altro introdotto da un’imbarazzante arrampicata sugli specchi dei consiglieri di maggioranza (dove si è cercato di infilare addirittura l’argomento aeroporto!) che hanno palesato una sconcertante incoerenza ed un totale scollamento dalla realtà.
Una realtà che ci racconta come i veicoli interessati dallo scudo verde rappresentino la percentuale più alta di quelli circolanti in tutta l’area metropolitana.
Di conseguenza, un provvedimento del genere, senza l’implementazione di un sistema di trasporto locale adeguato (ad oggi tutto da vedere, se non da immaginare) finirebbe soltanto per penalizzare le classi meno abbienti.
Classi che evidentemente non sono da anni priorità per la sinistra nazionale né per quella locale, che, aldilà dei proclami e delle battaglie ormai soltanto stancamente ideologiche, preferisce sposare un integralismo ambientalista, sordo a qualunque istanza di chi non può permettersi la transizione “ecologica” all’ultimo modello di auto elettrica.
Come Lega continueremo a sostenere l’ambiente e l’ecosostenibilità, a patto che questa vada di pari passo con la costruzione di un sistema di mobilità che non crei discriminazioni ed eroghi un servizio adeguato a disposizione di tutti i cittadini anche dei comuni della città metropolitana.
Una città metropolitana che non può essere ancora dominata dalla matrice rinascimentale della dinamica città-contado, che ci pare rimanga alla base del retropensiero di certe scelte dell’amministrazione fiorentina. Dispiace e sbalordisce vedere Falchi e i suoi contraddirsi così spudoratamente a distanza di pochi mesi e votare contro gli interessi dei cittadini sestesi“.
Daniele Brunori – Capogruppo Lega Sesto Fiorentino