Consegnato il fiorino d’oro a un lavoratore della Calenzano asfalti spa

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Antonella Mezzani di Publiacqua, Enrico Ferrera di Trevi, Andrea Ceccolini della Calenzano asfalti spa, Francesco De Marco di Italscavi e Marco Tognotti di Ingegnerie toscane: sono i cinque lavoratori delle cinque aziende impegnate nella ricostruzione del Lungarno Torrigiani a cui il sindaco Dario Nardella ha consegnato stamani nel Salone dei Cinquecento il Fiorino d’oro.

 

Il massimo riconoscimento della città di Firenze è stato consegnato loro “in segno di gratitudine per l’alto servizio reso con senso di responsabilità, impegno e grande spirito di sacrificio durante i lavori a seguito della voragine sul Lungarno Torrigiani che aveva fatto ripiombare la città nella paura dei giorni dell’alluvione”.
“Vorrei ringraziare tutti i lavoratori impegnati nella ricostruzione del Lungarno Torrigiani – ha detto il sindaco -. È stato un lavoro di squadra straordinario, che ha portato alla conclusione dei lavori in tempi record. Ci eravamo dati l’obiettivo di far coincidere la fine dei lavori con l’anniversario dell’Alluvione e ce l’abbiamo fatta grazie all’impegno e alla determinazione di tutti. All’inizio non ci credeva nessuno, ma noi non abbiamo perso mai la speranza. Il lavoro di ricostruzione del lungarno Torrigiani da quando è crollato, ovvero il 25 maggio scorso, fino al 4 novembre è un esempio di come l’Italia, se vuole, può essere un grande Paese capace di giocare di squadra e ottenere ottimi risultati”. “È stata una sfida nella sfida per vincere la quale tutti sono stati preziosi e vitali – ha continuato -. Per questo, credo che il Fiorino sia meritato e che sia un gesto di gratitudine da parte di tutta Firenze. Spero che il modo in cui abbiamo ricostruito il lungarno Torrigiani sia apprezzato e conosciuto in tutto il mondo”. “Questa città ha dovuto affrontare sfide più difficili – ha concluso -, pensiamo ad esempio all’alluvione, alla guerra, alla strage dei Georgofili e in ogni momento ha dimostrato di essere una grande città con un grande popolo e di saper reagire alle sventure, sapendo fare di questi drammi delle sfide. Abbiamo fatto così anche con il lungarno Torrigiani”.

Comune di Firenze

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