“De profundis” di Oscar Wilde al teatro Manzoni di Calenzano

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Lorenzo quadrato

Omaggio a Glauco Mauri
Lettura scenica del
DE PROFUNDIS
di Oscar Wilde
traduzione di Camilla Salvago Raggi
versione teatrale di Glauco Mauri
con Lorenzo Degl’Innocenti
musiche Vanja Sturno
produzione Compagnia Mauri Sturno
a cura di Andrea Baracco

Ad un mese dalla scomparsa del grande uomo e artista qual è stato Glauco Mauri (Pesaro, 1930 – Roma, 2024), la Compagnia Mauri Sturno e il suo direttore artistico Andrea Baracco lo ricordano con letture-spettacolo in tutta Italia. Il progetto, partito dal Teatro Tordinona di Roma, arriverà al Teatro Manzoni di Calenzano (che ha in passato collaborato e messo in scena produzioni della Compagnia Mauri Sturno) sabato 30 novembre alle ore 21,15 con la lettura del De Profundis, la lunga lettera di Oscar Wilde della quale aveva curato la versione teatrale, e che è stata interpretata da Glauco Mauri per una sola sera, lo scorso venerdì 20 settembre.

Al Teatro Manzoni la versione teatrale della lunga lettera di Oscar Wilde, quasi una autobiografia, che l’autore con la sua arte arguta e intelligente ha trasformato in una parabola universale della sofferenza, sarà letto in scena da Lorenzo Degl’Innocenti.
Il costo del biglietto per lo spettacolo, sarà, eccezionalmente, di 5 euro.

«Come fare un tributo ad uno dei più grandi uomini di teatro del nostro tempo? Ho pensato che la cosa migliore, non so se la più giusta, fosse quella di far leggere ad alcuni attori della scena contemporanea, quello che è stato l’ultimo pensiero teatrale di Glauco, il De Profundis di Oscar Wilde. “Ci vorrebbe un attore”, mi ha ripetuto più di una volta Glauco in prova quando c’era qualcosa che non gli tornava nella sua interpretazione; in queste serate che proponiamo, di attori ce ne sono molti, e a loro va il nostro ringraziamento per aver accettato di dare voce a quelle parole che sono state le ultime, che questo straordinario uomo e meraviglioso attore ha recitato sul palcoscenico» (Andrea Baracco)

De Profundis, non un romanzo, ma una lunghissima lettera indirizzata al giovane Bosie (Alfred Douglas) che O. Wilde scrisse durante gli ultimi mesi di detenzione nel carcere di Reading.

Nel 1895 Oscar Wilde, notissimo scrittore e commediografo all’apice del successo (tre sue commedie erano contemporaneamente rappresentate nei teatri londinesi) viene condannato a due anni di lavori forzati, il massimo della pena per i reati connessi all’omosessualità. Reati che nell’Inghilterra vittoriana, fino a pochi anni avanti, erano puniti con la pena di morte. Al carcere duro, che mina fortemente il suo fisico, si aggiungono la bancarotta finanziaria (i suoi libri non si vendevano più e le commedie erano state ritirate dei cartelloni), la perdita dei due figli, che non rivedrà mai più, la sua casa e i suoi beni sequestrati. Oscar Wilde, che aveva incantato i salotti letterari e mondani di Londra e Parigi, viene messo al bando e morirà in miseria lontano dall’Inghilterra tre anni dopo l’uscita dal carcere.

Il De Profundis di Oscar Wilde è andato in scena una sola sera – lo scorso venerdì 20 settembre – al Teatro Rossini di Pesaro, città natale di Glauco Mauri, là dove, molti anni avanti, aveva cominciato a recitare.

BIGLIETTI
Posto unico: 5 euro
Per prenotare: [email protected]

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