Ecolò Sesto: “Ambiente, Lega a corto d’argomenti. Copia e incolla da noi”

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Ecolò-Falchi

Siamo divertiti e allo stesso tempo meravigliati nel leggere il “programma green” del centro-destra. La Lega è diventata ecologista e questo ci fa molto piacere, ma almeno dedicare un po’ di tempo per elaborare un programma che non fosse copiato dal nostro, se lo sarebbero potuto prendere” dichiara in una nota stampa Beatrice Corsi, capolista e co-portavoce di Ecolò, lista in sostegno del Sindaco uscente Lorenzo Falchi.

Beatrice-Corsi

Il Programma della coalizione di Brunori” ha aggiunto Gualberto Fiori, co-portavoce della lista “non approfondisce le tematiche e si limita a un elenco di cento misere proposte senza svilupparle, dimostrando quanto sia superficiale l’approccio della Lega a queste tematiche”.

“Gli slogan sull’ambiente, sono esattamente gli stessi di Ecolò, dagli alberi, ai rifiuti, al recupero degli edifici in disuso. La nostra non è certo una richiesta di diritti di copyright, ma questo approccio superficiale a proposte così importanti per il nostro territorio, dovrebbe far riflettere l’elettorato sestese. Ai i sestesi che vogliano veramente approfondire questi temi diamo appuntamento a domani alle 18:30 presso il Centro Civico 4 Casa del Guidi in via Veronelli 1, per una serata con molti esperti per parlare di forestazione urbana a Sesto.” ha concluso Fiori. “Hanno confermato la loro partecipazione Pino Baggiani, noto vivaista, Marco Bottino, presidente del Consorzio di Bonifica del Medio Valdarno, Beniamino Gioli, ricercatore del CNR in bioeconomia, Andrés Lasso, biologo e candidato per i Verdi come sindaco al comune di Firenze, e Leonardo Mannini, presidente dell’Associazione A Sesto Acuto”.

Gualberto-Fiori
Gualberto Fiori

Ancora più lapidaria la conclusione di Beatrice Corsi: “L’operato delle amministrazioni a guida centro-destra in giro per il paese riguardo all’ambiente è sotto gli occhi di tutti. La destra è per sua natura allergica ai controlli e alle limitazioni tese a tutelare l’ecosistema. I diritti ambientali, per chi crede ciecamente al libero mercato, finiscono là dove inizia il diritto degli imprenditori di fare profitti”.

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