Elezioni regionali: Confindustria Toscana lancia #impattotoscana

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Alessio-Marco-Ranaldo

Offrire alla politica elementi utili a orientare le scelte da compiere nei prossimi mesi per promuovere la ripresa. Questo l’obiettivo di #IMPATTOTOSCANA Industria e Sviluppo, le sfide per il futuro, con cui le imprese intendono segnalare a chi guiderà la regione le priorità per ripartire dopo la crisi.

Il sistema confindustriale toscano ha commissionato una ricerca all’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per analizzare lo scenario economico attuale e richiamare quindi l’attenzione su alcune direttrici di sviluppo indispensabili in un’ottica di medio periodo.

“Siamo in un momento cruciale per la nostra regione – commenta Alessio Marco Ranaldo, presidente di Confindustria Toscana La crisi pandemica ha ulteriormente indebolito un’economia già in rallentamento, con la produzione che potrebbe segnare un -12% rispetto allo scorso anno, peggio della media nazionale. Ora occorre condividere con politica e parti sociali un percorso di crescita che tragga il massimo vantaggio dalle risorse in arrivo dall’Europa. Tuttavia, in questa campagna elettorale non vediamo quella necessaria attenzione ai temi di politica e sviluppo, che le imprese, vero motore di benessere economico dei cittadini, chiedono da molto tempo. Per questo abbiamo deciso di avviare uno studio e una campagna che riporti al centro del dibattito pubblico le loro esigenze. Perché senza imprese la Toscana non ha futuro”.

La sfida è innescare una nuova fase di crescita e benessere diffusi, un Green New Deal toscano capace di promuovere una forma di sviluppo sostenibile ispirata ai principi dell’Agenda 2030 dell’ONU, in cui l’attenzione all’innovazione, all’economia circolare, all’attrattività della Toscana, come regione d’Europa, sia accompagnata a un adeguato processo di crescita delle imprese, dell’occupazione, della qualità della vita e dell’equità.

“Dobbiamo intervenire sulle criticità che da tempo frenano lo sviluppo – conclude Ranaldo –, come il ritardo storico sulle infrastrutture o una gestione più moderna del ciclo dei rifiuti, solo per citarne due. La Toscana più di altre regioni coniuga un’offerta culturale e turistica unica con distretti produttivi di eccellenza: è una sintesi del Paese e può diventare un laboratorio privilegiato, obiettivo che si può raggiungere solo attraverso un’azione comune”.

Sono otto le direttrici di sviluppo identificate dallo studio – Economia Circolare, Ricerca e Innovazione, Sanità Salute e Benessere, Industria 4.0 e Digitale, Transizione energetica, Infrastrutture, Mobilità e Sviluppo, Agro-alimentare, Formazione e Capitale umano – che sarà presentato nel corso di un incontro venerdì 11 settembre a Firenze.

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