Immediate le reazioni alla notizia dell’acquisto del Museo Ginori da parte del Ministero dei Beni Culurali.
Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, oltre a manifestare una grandissima soddisfazione ha confermato “la massima disponibilità del Comune di Sesto a discutere con tutti i soggetti interessati alle forme di gestione del Museo Ginori che, dopo l’acquisto dovrà essere il primo punto dell’agenda per il suo rilancio”. E ha riproposto “l’idea di una fondazione mista pubblico privata con soggetti istituzionali e soggetti del territorio”. Il sindaco di Sesto si augura anche che l’acquisto “possa essere di stimolo verso il governo per continuare a lavorare con ancora più forza alla soluzione per la permanenza e il rilancio della manifattura a Sesto Fiorentino”.
Secondo il sindaco di Firenze, Dario Nardella “l’acquisto del museo Richard Ginori da parte del ministero dei Beni culturali e turismo è una
bella notizia: finalmente si sblocca una situazione di stallo che durava da troppo tempo e la splendida collezione di porcellane avrà il rilancio e la visibilita’ che merita”.
“Adesso – secondo Nardella – è il momento di rilanciare l’azienda e di salvare i posti di lavoro superando l’empasse che ha portato i dipendenti a proteste come scioperi e occupazioni”.
Anche lo storico dell’arte Tomaso Montanari applaude all’acquisto da parte del Mibact del Museo Ginori e della sua collezione e incalza: “Ora bisogna fare una fondazione di comunita’, cioe’ una fondazione dal basso che accolga anche i cittadini e una sorta di azionariato diffuso per restituire alla comunita’ di Sesto fiorentino la storia della Ginori. Speriamo che sia un aiuto anche per salvare lo stabilimento Ginori“.