Scudo verde, scontro Nardella-Falchi

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Guerini-Falchi

Dopo che ieri è stato rilanciato dal sindaco Dario Nardella, lo scudo verde di Firenze tiene banco anche in Consiglio metropolitano. Perché la sua partenza, fissata nel 2023, allarma il centrodestra e il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi. Tanto che Nardella, in aula, manda un messaggio distensivo: “Sono assolutamente disponibile a organizzare un incontro con tutti i sindaci e i consiglieri metropolitani in modo da approfondire al massimo il percorso”.
Non solo, “si sono già svolti una serie di incontri tra gli assessori dei vari Comuni, anche con il sindaco Casini”, dice.

Parole queste ultime che non piacciano a Falchi che prende la parola e ribatte piccato: “A me non risulta nessun incontro, né tra sindaci né tra assessori alla Mobilità”. Per il primo cittadino le riunioni preliminari affrontate tra le mura di casa del Pd, non contano, fa capire finita la seduta. “Serve, invece, un incontro tra tutti i Comuni coinvolti” per discutere “dell’impatto certo che avrà lo scudo verde” sull’area metropolitana. Lo strumento, le 85 porte telematiche che veglieranno sugli accessi di Firenze, “ha degli obiettivi
assolutamente condivisibili, come la sostenibilità ambientale, la riduzione dell’inquinamento atmosferico o del trasporto privato. Tuttavia, se non verrà opportunamente condiviso e valutato insieme, rischierà di trasformarsi in un boomerang che colpirà i cittadini delle fasce più deboli”, osserva Falchi.

Sullo scudo verde, quindi, interviene anche Cecilia Cappelletti, consigliera della Lega, che in aula sintetizza i timori del centrodestra: “E’ necessario aprire un dialogo serio e costruttivo anche con i sindaci della provincia e i consiglieri dell’opposizione”. La misura, infatti, “crea enormi preoccupazioni soprattutto ai cittadini” visto che “il trasporto pubblico non è all’altezza per permettere una scelta del genere”.
A questo punto, è Nardella che profila e traccia un modus operandi senza strappi: stando ai dati del “Pums, lo scudo verde non riduce solo il traffico nel capoluogo, ma lo diminuisce del 18% in tutta l’area metropolitana”. Però, precisa, lo scudo “si deve assolutamente integrare con il piano del trasporto pubblico, urbano ed extraurbano, con le politiche sulla mobilità, l’avanzamento delle infrastrutture legate all’intermodalità e i parcheggi scambiatori. Quindi con tutto il quadro della mobilità: non ci possono essere progetti scollegati”.

(Dig/ Dire)

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