A Sesto Fiorentino continua a far discutere la chiusura del parco del Neto. Con un post pubblicato su Facebook, il sindaco sestese Lorenzo Falchi fa chiarezza sulla morte di alcuni animali e sulla gestione dell’area verde:
“Purtroppo succede spesso che le locandine dei giornali sparino dei titoli del genere, di sicuro di grande impatto emotivo ma che distorcono il senso degli articoli stessi, scritti sempre invece da seri professionisti.
Non esiste il rischio che il Parco del Neto non riapra. Tutti amiamo questo bello spazio verde e sia il Comune di Sesto Fiorentino che il Comune di Calenzano se ne prendono cura da sempre. Il parco infatti, pur essendo tutto sul territorio di Calenzano, viene da anni gestito insieme al nostro Comune che sostiene i 2/3 delle spese necessarie.
Ci sono due vicende concomitanti che hanno preoccupato diversi cittadini:
1 – ANIMALI Come molti sanno a causa della morte di alcuni animali del parco (un gallo e alcune anatre) Calenzano ha giustamente stabilito di fare accurate analisi per escludere ogni pericolo per persone e animali e in attesa di avere il responso ufficiale ha disposto la chiusura del parco.
Nei prossimi giorni arriveranno i risultati definitivi dei controlli su animali e acque che, con tutta probabilità, saranno negative e permetteranno la riapertura completa nel giro di pochi giorni. È probabile infatti che gli animali siano deceduti in seguito al cibo che è stato dato loro (nonostante i divieti) pertanto approfitto anche di questo spazio per ricordare che, nonostante sia indubbia la buona fede, c’è un motivo se non è consentito dare a papere e anatre il cibo.
2 – GESTIONE Da anni esiste una convenzione con l’associazione intercomunale anziani per l’apertura, la vigilanza e piccole manutenzioni che ha sempre funzionato molto bene. Purtroppo come spiegato bene già dal presidente dell’associazione era diventato un impegno molto gravoso a causa della difficoltà di trovare volontari disponibili e per le nuove norme sul terzo settore che rendono tutto molto più complicato.
Entrambi i Comuni sostengono questa modalità di gestione del parco non, come sostiene qualcuno, per una mera questione economica, ma perché crediamo nell’importanza del volontariato e in quella di coinvolgere i cittadini nella gestione dei beni comuni.
Con tutta probabilità sarà possibile mantenere il parco in mano alle associazioni con una gestione mista di entrambi i Comuni ma, anche se malauguratamente questo non fosse possibile, Sesto e Calenzano troveranno le risorse per una gestione alternativa. Potrebbe essere l’occasione per chi ha tempo e voglia di rendersi disponobile, visto l’attaccamento dimostrato da tanti per il Parco del Neto, di contattare le associazioni per proporsi come volontari.
Nessun allarme quindi, solo la gestione di alcune criticità che paiono ormai in rapida fase di risoluzione“.