Falchi: “Pronti a far fronte all’arrivo dei profughi in fuga dalla guerra”

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Lorenzo Falchi
Foto: Comune di Sesto Fiorentino

Con un post sulla pagina Facebook il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, nel ringraziare i cittadini che hanno offerto il proprio aiuto per il popolo ucraino, comunica che l’Amministrazione ha messo a disposizione il proprio sistema di accoglienza al servizio dei profughi di guerra:

In questi giorni stanno arrivando in Comune numerose offerte di aiuto per il popolo ucraino, in particolare tante famiglie che mettono a disposizione le proprie case per l’ospitalità di profughi.

È un segnale davvero molto bello che testimonia la vicinanza della nostra comunità alle sofferenze del popolo ucraino e che mi rende molto orgoglioso. Tramite Anci siamo in contatto con il nostro Governo, la Toscana ha già messo a disposizione il nostro sistema di accoglienza per far fronte all’arrivo di profughi in fuga dalla guerra e non appena avremo aggiornamenti li comunicheremo”

 

In tanti mi stanno chiedendo anche cosa possiamo fare per far sentire la nostra voce a favore della pace.

La situazione è drammatica: di fronte alla guerra e alla violenza ci si sente impotenti. Non ho certo tutte le risposte ma penso che la cosa più forte che possiamo fare è continuare a manifestare e prendere posizione contro la guerra, chiedere e urlare che le armi tacciano subito.

Dobbiamo far crescere dal basso la pressione internazionale su Putin e il Governo russo, chiedere a tutti i livelli che i delicati colloqui russo/ucraini non si interrompano ma trovino un punto di accordo e il cessate il fuoco, premere affinchè le sanzioni internazionali prendano di mira con forza il governo e gli oligarchi russi vicini al governo con sequestri di beni e patrimoni all’estero, colpirli nelle loro ricchezze, unico linguaggio probabilmente efficace.

Quello di cui invece non c’è bisogno è di aggiungere tensione ad una situazione già così drammatica, evitare di aggiungere altre bombe alle bombe già esplose inviando armi e attrezzature per la guerra, rilasciando dichiarazioni bellicose e annunciando la corsa al riarmo degli eserciti di tutta Europa.

L’idea di avere davanti a noi un futuro fatto di eserciti ancora più potenti e costosi, nuove guerre, rischi nucleari e devastazione mi atterrisce”.

 

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