Continuano le polemiche dopo le affermazioni di Marco Corsini, presidente in pectore della Fondazione Museo Ginori,durante il Consiglio comunale di Rio nell’Elba.
Dopo gli interventi del sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi e del segretario Pd Lorenzo Zambini, sono CGIL Toscana e i vertici locali e nazionali di Alleanza Verdi Vinistra a intervenire.
Per CGIL “Il Museo Ginori non merita di ritrovarsi in questa farsa. Se Marco Corsini, indicato dal ministro Giuli come presidente della Fondazione Ginori di Sesto Fiorentino, pensa davvero che guidare il museo Ginori può rappresentare una ‘fregatura’, rinunci immediatamente al mandato. Evidentemente, e per sua stessa ammissione, non ci sono le condizioni perché, con il suo lavoro, possa valorizzare l’incredibile patrimonio storico culturale presente nel museo e l’inestimabile valore che esso ha per la comunità del nostro territorio. Sono parole gravissime, è una situazione che suscita sdegno e grande amarezza, figlia delle scelte improvvisate di un Governo inadeguato”.
Dura anche Elisabetta Piccolotti, la parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra che fa parte della commissione cultura di Montecitorio, “Non è certo una buona idea affidare la presidenza di una fondazione a qualcuno che considera questo incarico una gravosa attività che non potrà mai avere alcun successo. Eppure il Ministro Giuli lo ha fatto con la Fondazione Ginori di Sesto Fiorentino, affidandola ad un avvocato dello Stato, Sindaco di Rio, a cui della Fondazione importa talmente poco da averla definita una ‘fregatura’ in un intervento ufficiale in Consiglio Comunale.
Riascoltarlo è davvero deprimente, non solo perché manifesta profondo disprezzo per l’incarico che ha accettato di svolgere, ma anche perché spiega platealmente che l’incarico non è andato al prof. Tomaso Montanari soltanto perché egli ha osato e osa esprimere pubblicamente il proprio dissenso nei confronti del governo.
Ormai sono talmente avvezzi a fare queste porcherie politiche che non si preoccupano più nemmeno di cercare di nasconderle dietro motivazioni di facciata.
I soli qui a rimanere fregati sono i cittadini cui il Ministro Giuli, come il suo predecessore, continua a rifilare nomine inguardabili e imbarazzanti”.
Per Diana Kapo, segretaria provinciale fiorentina di Sinistra Italiana, “Le parole di Marco Corsini sono indegne, ma rappresentano bene l’idea che la destra ha della cultura e del senso delle istituzioni. La stucchevole retorica della patria, l’idea del potere come arbitrio, il disprezzo per Sesto, per il nostro territorio e per la Toscana delineano un profilo inadatto a ricoprire l’incarico che, del resto, l’interessato è il primo a definire ‘una fregatura’. Quello che fino ad oggi era solo un sospetto, viene senza giri di parole confermato da Corsini: la fedeltà è l’unico criterio alla base della nomina. Sinistra Italiana, con la deputata Piccolotti, ha denunciato per prima l’inerzia e il gioco delle parti che ha condotto a questo epilogo imbarazzante e vergognoso. Corsini si scusi col nostro territorio, il ministro Giuli salvi almeno lo faccia: lo revochi, per decenza, lo lasci libero di ‘scappare a Cuba con una ballerina’ e lo accontenti”.