Sesto Fiorentino è da sempre all’avanguardia proposito di provvedimenti che riguardano la gestione dei beni comuni.
Già nel 1904 il Comune socialista guidato da Pilade Biondi deliberò la sostituzione del sistema di illuminazione pubblica a petrolio con quello elettrico.
Il progetto, realizzato dall’ingegnere comunale Cino Pettini, prevedeva l’istituzione dell’Azienda Comunale di Elettricità, e fu sottoposto a una doppia consultazione referendaria. I sestesi in entrambi casi appoggiarono il progetto di realizzazione della municipalizzata.
Più recentemente fu il sindaco Oublesse Conti a requisire gli impianti di Italgas in modo che la gestione dell’importante fonte energetica passasse al Comune.
Oggi, con la Multiutility, si va in direzione opposta.
A voi stabilire quale sia quella giusta.
Intanto vi proponiamo la descrizione dei fatti così come riportata da Daniele Niccoli nel suo Sesto Fiorentino, i giorni della nostra storia
1 gennaio 1971 – La municipalizzazione del gas
Durante il Ventennio il governo fascista tentò la strada dell’autosufficienza economica riducendo al minimo le importazioni e favorendo (o almeno tentando di favorire) la produzione interna. La politica autarchica prevedeva anche il controllo diretto delle infrastrutture per cui fu favorito il passaggio in mani italiane di tutto ciò che era di proprietà straniera. E’ il caso dell’Italgas che subentrò a diverse ditte straniere nella gestione e la distribuzione del gas. A Sesto nel 1934 il podestà Luigi Permoli stipulò una convenzione a lunghissimo termine con la società di Torino. La scadenza era fissata addirittura per il 31 dicembre 1970. Il tempo passa e per fortuna passano anche certi regimi, ma il contratto andò in scadenza senza che fosse possibile un’intesa per il passaggio degli impianti all’amministrazione comunale.
Il consiglio comunale votò allora all’unanimità per la requisizione che fu messa in pratica grazie a un’ordinanza del sindaco Oublesse Conti.
Lo stesso sindaco, i suoi collaboratori e alcuni operai del Comune passarono la notte di capodanno 1971 al Termine per il taglio della tubazione.
Stando a L’Unità del 7 gennaio 1971
il taglio della tubazione e l’installazione di un misuratore si sono svolte senza incidenti e senza interrompere l’erogazione del gas
L’immediato effetto di quel provvedimento fu il passaggio della gestione all’amministrazione comunale che procedette alla riduzione delle tariffe. Il provvedimento della Giunta fu talmente gradito alla popolazione che nel giro di sei giorni furono stipulati 800 nuovi contratti. Naturalmente Italgas non rimase con le mani in mano e presentò ricorso alla prefettura contro l’ordinanza. Il 19 gennaio il ricorso fu accolto, ma alla fine le parti trovarono l’accordo e la municipalizzazione del gas diventò una realtà. Con una cerimonia resa suggestiva anche dal cambiamento del colore della fiamma il primo luglio successivo si festeggiò anche il passaggio dal gas al metano.
L’impegno di Oublesse Conti premiò anche i cittadini delle parti più periferiche del paese che furono raggiunti dal servizio superando i precedenti dinieghi di Italgas.
Fu il primo passo verso la realizzazione di un consorzio. Nel 1975 grazie a Oublesse Conti e ai sindaci di Prato (Giorgio Vestri) e di Scandicci (Orazio Barbieri) nacque il Consiag, il consorzio intercomunale di Acqua e Gas che di lì a pochi anni sarà costituito grazie all’accordo fra 24 Comuni.