Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa a firma Sergio Gatteschi, presidente di “Amici della Terra -Toscana“:
“Una esigua minoranza di cittadini della Firenze Metropolitana, anziché collaborare con le istituzioni e le società preposte alla raccolta dei rifiuti solidi urbani e alla selezione e riciclo degli stessi, ha dato vita a una pagina digitale (non viene nominata, ma pensiamo sia SCATTOnetto, ndr), non per invitare la popolazione a non scaricare per strada ogni tipo di oggetto, pratica che mette ovviamente in seria difficoltà il personale addetto alla rimozione, ma per invitarla a fotografare i cassonetti strapieni e materassi gettati in strada allo scopo di dimostrare che Quadrifoglio – ALIA non sa e non vuole fare il proprio lavoro e che il Comune non ha interesse a promuovere la raccolta differenziata.
La pagina web invita a inviare le foto dei cassonetti troppo pieni e delle lavatrici abbandonate e anziché invitare i fotografi a chiamare il servizio ALIA apposito, LI INVITA SOLO A INVIARE LE FOTO PER POI FARNE UNA MOSTRA!
Si tratta di una iniziativa finalizzata solo a gettare discredito sugli addetti alla raccolta che lavorano per le strade e sulla amministrazione di ALIA.
Non c’è nessun invito alla popolazione per comportamenti corretti ma solo protesta e gogna mediatica.
Solo attribuzione di colpa ad altri anche dei comportamenti popolari.
Eppure, se potessero parlare, gli “spazzini”, racconterebbero la verità sui motivi di una battaglia che verrebbe voglia di dichiarare persa per l’inciviltà. Quello che vedono e raccolgono è indicibile.
Questi rappresentanti della cosiddetta “società civile” propongono la raccolta porta a porta come elemento salvifico, quando i comportamenti incivili trasformano anche il porta a porta in piccole discariche.
Gli Amici della Terra esprimono il proprio sdegno di fronte a questo ennesimo caso di rovesciamento delle pratiche di convivenza civile e di buon senso a favore della denigrazione e infamia di operai e professionisti ai quali si è arrivati perfino a augurare la morte“.