Luciana Castellina, politica, giornalista, scrittrice, parlamentare e più volte eurodeputata sarà ospite mercoledì 30 novembre alle 18.00, a Sesto Fiorentino presso la Biblioteca Ernesto Ragionieri (piazza della Biblioteca 4) Sala Meucci, per la seconda giornata del festival Giorni di Storia. Nata nel 1929, testimone del Novecento con una vita contrassegnata da forte impegno politico, la Castellina parteciperà all’iniziativa con un intervento dal titolo “I giovani fascisti alla scoperta dell’antifascismo”. Gli eventi continueranno alle 21.00 presso il Teatro della Limonaia (via Gramsci 426) con la presentazione cantata di “Qui radio libertà: la Resistenza in 100 canti” (Mimesis Edizioni), raccolta di canzoni antifasciste curata e interpretata dal musicista Alessio Lega: un trattato di storia orale, pagine strappate dal diario della lotta (tutti gli eventi a ingresso gratuito, www.giornidistoriafestival.it).
“Il mio intervento verterà sull’antifascismo del dopoguerra – spiega Luciana Castellina – vale a dire su come la mia generazione, diventata adulta dopo il 25 aprile 1945 (io sono nata nel 1929), ha visto il fascismo: prima da ragazzini e poi negli anni della prima Repubblica. Discuterò del famoso discorso di Togliatti ai giovani, proprio ai giovani fascisti rivolto; dell’esperienza come segretaria della sezione universitaria della Fgci nei primi anni dopo il’48, che hanno visto molti e anche violenti scontri fisici con gruppi neofascisti universitari. Ma anche di come poco a poco riuscimmo a reclutare non pochi di loro per il Pci. Uno fra tutti: Rocco Ventre, poi diventato addirittura avvocato del Manifesto. Anzi, il mio avvocato, quando fui denunciata – nel ’72, assieme al direttore responsabile dell’Unità – da Giorgio Almirante per calunnia (avevamo pubblicato il famoso manifesto ritrovato in un archivio del grossetano, in cui venivano condannati alla fucilazione i renitenti alla leva della Repubblica di Salò, da lui firmato).
Non si tratterà dunque di una conferenza teorica, ma del racconto di un tempo attraverso la mia personale esperienza, magari partendo dal 25 luglio 1945, quando mi trovavo a Riccione a giocare a tennis con Anna Maria Mussolini, che è stata mia compagna di classe alle scuole elementari e medie. Nel bel mezzo della partita arriva una guardia del corpo e le dice che deve subito andarsene. Era perché suo padre era stato arrestato dal re dopo la seduta del Gran Consiglio. Ho vissuto così la caduta di Mussolini!”.
Ufficio stampa Chiarello Puliti & Partners