E’ stata inaugurata domenica 8 dicembre a Sesto Fiorentino la mostra “Piero Nincheri (1940-1999) – Il segno inciso” che racconta, con un taglio assolutamente inedito, le grandi doti creative dell’apprezzato artista sestese scomparso nel 1999.
L’evento, che si protrarrà sino al 31 dicembre, è stato fortemente voluto e organizzato, nel ventennale della scomparsa dell’artista, dal Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata e dall’Associazione per la divulgazione delle opere di Piero Nincheri che hanno operato in sinergia con il Comune di Sesto Fiorentino e l’Associazione Turistica Pro Sesto.
Presso il Centro espositivo “Antonio Berti” in via Bernini 57 sono state esposte una novantina di lastre (realizzate con la tecnica dell’acquaforte) create da Nincheri tra il 1960 e il 1998 e che hanno dato vita a opere grafiche dalla straordinaria forza espressiva. E c’è un video, realizzato negli anni settanta, nel quale l’artista insegna proprio come si realizzano le acqueforti. Per la parte pittorica sono stati scelti cinque quadri di grandi dimensioni tra cui il noto La stanza del piacere. A completare la rassegna una serie di foto di modelli che hanno ispirato Nincheri.
La mostra è raccontata al meglio da un ricco catalogo edito dalle edizioni Polistampa di Mauro Pagliai, azienda che da anni sostiene i grandi eventi artistici in programma a Sesto Fiorentino. Le foto sono state perfettamente elaborate da Alessandro Mayer.
Alla cerimonia di apertura, tenutasi alle 11 di domenica 8 dicembre di fronte ad un nutritissimo pubblico di amanti dell’arte, hanno presenziato il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, il responsabile del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente dell’Associazione per la divulgazione delle opere di Piero Nincheri, Francesco Mariani, le storiche dell’arte e curatrici della mostra, Elisa Fontanelli e Alessia Nardi, il docente di storia dell’arte contemporanea e coordinatore della scuola di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, Gianni Pozzi, lo storico dell’arte e fondatore del Centro Documentazione Amedeo Modigliani, Gregorio Rossi, e gli eredi dell’artista, Antonio e Rosanna Nincheri.
Dopo il taglio del nastro si è tenuta nella sala espositiva, in collaborazione con l’Associazione Zera, una performance teatrale ispirata alla opere di Nincheri a cura di Andrea Bruni e Ilaria Mangiavacchi. Una recita dal grande pathos che ha affascinato tutta la platea.
“E’ una grande soddisfazione – ha chiosato il sindaco Lorenzo Falchi – poter entrare, con questa bellissima mostra, nell’intimo della produzione artistica di Nincheri. Era giusto che la nostra città desse grande risalto all’opera di un artista sestese che si è fatto conoscere e apprezzare ben oltre il nostro territorio. L’esposizione trasmette appieno il sentimento e la passione che Piero metteva nel suo lavoro. Un evento assolutamente da non perdere”.
“Questa è una mostra che dovrebbero venire a vedere tanti studenti – ha sottolineato Francesco Mariani – perché per la prima volta, a livello internazionale, vengono esposte poco meno di 100 matrici originali. Se pensiamo che Nincheri ha lasciato ben 300 lastre e che sono state tutte archiviate e ripulite e selezionate dalle due curatrici dell’evento, si può capire che si tratta di una occasione unica per far apprezzare ai giovani questa tecnica artistica, l’acquaforte, che ci ha regalato opere grafiche inestimabili. Ringrazio Alessia ed Elisa per il grande lavoro svolto e anche tutti coloro che ci hanno sostenuto nel progetto: il Comune di Sesto Fiorentino, gli eredi Antonio e Rosanna Nincheri, che ci hanno aperto i loro archivi, le Edizioni Polistampa, il fotografo Alessandro Mayer, l’Associazione Anziani e tutti i volontari che garantiscono l’apertura della sala”.
“Con la presentazione di questa lastre incisorie affiancate a tante fotografie legate a ogni lastra, abbiamo cercato di raccontare la volontà più intima dell’artista – ha spiegato Elisa Fontanelli -. In questo modo si capisce bene, infatti, che la fotografia non era solo un elemento preparatorio ma una parte stessa dell’opera”.
“Questa mostra va ad aggiungersi come un tassello in un prezioso mosaico di eventi per mettere in luce e divulgare le opere di Piero Nincheri – ha commentato Alessia Nardi -. Abbiamo voluto inserire l’aspetto inedito delle acqueforti raccontandone anche l’evoluzione tecnica dagli anni cinquanta agli anni novanta in modo da far capire al pubblico come si è evoluta la sensibilità di Nincheri nel corso degli anni”.
La mostra è visitabile, a ingresso gratuito, con i seguenti orari: 10,30-12 e 16-19 nei giorni festivi e 16-19 nei giorni feriali, sabato incluso; lunedì chiuso.
La Soffitta Spazio delle Arti