I comitati “No inceneritori”: “Se partono i cantieri, ci incateniamo”

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Case Passerini
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“Chiediamo la sospensione dell’ iter autorizzativo del termovalorizzatore di Case Passerini“. Lo ha chiesto, oggi nel corso del confronto con l’amministrazione comunale fiorentina in Palazzo Vecchio in merito alla realizzazione dell’impianto, Serena Terzani, una delle Mamme No Inceneritore. “Occorrono mesi per approfondire tutte le criticità di questa operazione, così come occorrono mesi affinché si possano prendere in considerazione alternative a questo intervento, che è quello che vogliamo. Inoltre, occorre una nuova valutazione di impatto ambientale per l’area dove si intende costruire l’opera: quella attuale è vecchissima, risale addirittura al 2005“. Terzani ha ribadito, come già detto più volte, che “qualora si decidesse comunque di aprire i cantieri per fare l’inceneritore, le Mamme darebbero vita, senza alcuna esitazione ad iniziative drastiche, come incatenarci sul posto, o altri tipi di azioni di protesta all’insegna della incisività e della creatività, come abbiamo fatto finora”.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella, parlando con i giornalisti, ha risposto alle ‘Mamme No inceneritore’ dopo il confronto a Palazzo Vecchio, dicendo che la conferenza dei servizi interistituzionale incaricata del completamento dell’iter autorizzativo per la realizzazione dell’inceneritore di Case Passerini a Sesto Fiorentino “è un organismo tecnico, io sono un’ autorità politica. Dobbiamo distinguere questi due aspetti. L’iter è avviato da molti anni e per la sospensione servono ragioni tecniche; in ogni caso, la politica non c’entra.” “La politica invece c’entra quando si tratta di mettere in campo un’azione forte e incisiva per abbattere inquinamento ed effetti negativi per la salute – ha aggiunto Nardella -. In questo, senso sull’inceneritore penso che bisogna procedere con equilibrio e favorendo anche la massima partecipazione possibile perché le preoccupazioni riportate da questi cittadini sono fondate e condivisibili e devono essere ascoltate“.

Quanto alla possibilità di dare vita ad un osservatorio tecnico scientifico che monitori gli effetti dell’impianto, emersa nel corso del confronto, Nardella si è detto favorevole: “In questo organismo sarebbe anche la presenza del ministero della Salute – ha detto – così come sarebbe importante anticipare il monitoraggio ad un momento precedente rispetto alla realizzazione dell’opera, così come gli stessi rappresentanti dei comitati hanno chiesto.” In merito alla questione è intervenuta anche la consigliera del Gruppo Misto, Miriam Amato: “La presentazione di Qtermo parte con una parola priva di senso compiuto “Termovalorizzatore”, il che non è un buon auspicio, l’analisi dei costi è soprattutto economica, l’impatto sanitario non viene considerato. Le rassicurazioni circa lo studio epidemiologico non sono sufficienti, su una cosa siamo tutti concordi ci sarà un impatto ambientale e sulla salute pubblica da monitorare, per un impianto nato vecchio, in quanto, sarebbe dovuto essere costruito molti anni fa e magari già dismesso. Le preoccupazioni del Sindaco sui PM10 le condivido – aggiunge la consigliera del gruppo misto Miriam Amato – ma contrastano con la volontà di fare un Inceneritore, infatti, l’impianto che avrà alte temperature di combustione produrrà particelle di PM così sottili da essere irrilevabili, ciò non significa che spariranno, solamente non avremo parametri di riferimento. Un altro punto comune è che la Piana fiorentina è messa male, troppi fattori concomitanti, la cosa che invece mi trova del tutto contraria è il concetto assurdo di fare anche aeroporto e inceneritore. Le due opere di cui l’amministrazione locale e regionale si vanta tanto sono incompatibili, eppure l’inceneritore è stato pensato per alimentare l’aeroporto, ma il bosco come opera di mitigazione e i camini per la dispersione dei fumi rappresentano un rischio oggettivo nel piano di volo. Insomma, oggi abbiamo avuto un incontro con diversi punti di vista e già è un tassello di democrazia, purtroppo è mancata la possibilità di fare interventi da parte del pubblico, peccato sarebbero stati il valore aggiunto, anche perché ripetere il proprio intervento in un’aula, non è particolarmente difficile, rispondere in modo puntuale alle domande avrebbe legittimato le reciproche convinzioni, invece le domande non ci sono state e visto che a pensar male spesso, ci si azzecca, credo che forse è perché non sono sicuri di avere tutte le risposte. Concludo con una delle tante domande non fatte: l’inceneritore per non funzionare in perdita ha bisogno di rifiuti, cosa faranno: li porteranno dalle altre regioni, visto che pensano di migliorare la percentuale di raccolta differenziata?”.

Ufficio Stampa Comune di Firenze

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