Il “fortino rosso” non è caduto. Occasione persa per il centrodestra. Galletti e Fattori: che dèbacle

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Eugenio-Giani

Grazie a Eugenio Giani, candidato gentiluomo, per la bellissima e meritata vittoria. La Toscana oggi sorride“. Matteo Renzi pubblica il post sui social poco prima delle 18. Parecchie ore prima dell’ufficialità del successo di Eugenio Giani. La certezza arriva in serata. Trionfo con il 48,62% dei voti, davanti a Susanna Ceccardi (40,45%). A completare il podio Irene Galletti del Movimento 5 Stelle con il 6,40%.

Alla fine è bene quel che finisce bene. Lo hanno pensato in tanti al comitato di Giani a Firenze. Il “fortino rosso” non è caduto, la Toscana è rimasta in mano al centrosinistra. Inutile girarci intorno: il rischio di una sconfitta che sarebbe stata clamorosa c’era, eccome. “Meglio aver paura che buscarne” ha detto il sindaco Dario Nardella a Rtv 38. È andata, però, meglio del previsto. Molti si sarebbero aspettati un margine minore tra Giani e Ceccardi rispetto a quello con cui si è conclusa la competizione elettorale.

È stato il voto della paura di un’ascesa della Lega? Può darsi. Sicuramente per il centrodestra è stata un’occasione persa perché mai si era presentato così forte alle elezioni regionali in Toscana.

Sanità, infrastrutture, rifiuti. Vedremo come Giani agirà su questi e altri temi. Il nuovo presidente è atteso da un duro lavoro perché i prossimi saranno gli anni del post Covid.

La competenza ha prevalso sull’ignoranza. Un risultato straordinario a Firenze, a Siena con oltre il 51%, e a Prato” ha commentato Eugenio Giani.

Se il neo governatore ride, Tommaso Fattori ed Irene Galletti “piangono”. Impossibile ignorare la loro débacle. Il primo ha conquistato il 2,23% dei voti. Una percentuale che non gli permetterà di entrare nel nuovo Consiglio regionale (soglia di sbarramento al 3%). Cinque anni fa (si votava in una sola giornata, il 31 maggio) ottenne il 6,28% dei consensi. La divisione all’interno di Sinistra Italiana, con alcuni membri che hanno deciso di appoggiare Giani tramite Sinistra Civica Ecologista, è stata determinante.

La candidata del Movimento 5 Stelle, come scritto a inizio articolo, si è fermata al 6,40%. Nel 2015 Giacomo Giannarelli era arrivato al 15,05%.

STEFANO NICCOLI

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