Inaugurato il “Centro raccolta documentale” della Repubblica Saharawi

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Inaugurato alla biblioteca Ernesto Ragionieri il “Centro di raccolta documentale” dedicato alla causa della Repubblica Saharawi e intitolato a Mohamed Abdelaziz, storico presidente della RASD, recentemente scomparso. Tra i presenti, oltre al sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, anche il senatore Stefano Vaccari (presidente dell’Intergruppo Parlamentare di Amicizia con il Popolo Saharawi) ed Omar Mih (rappresentante per l’Italia della RASD).

Centro documantale Saharawi

Sesto Fiorentino, primo Comune in Italia a stabilire il gemellaggio con i Saharawi nel 1984, è oggi anche il primo a creare un centro di raccolta di documenti storici in grado di testimoniare l’odissea del popolo del Sahara occidentale. Il materiale, messo a disposizione in gran parte dall’Associazione Ban Slout Larbi, consta di: 124 libri (103 in lingua italiana, 6 araba, 2 francese, 5 spagnola, una inglese, 2 giapponese, una tedesca, 4 multilingua), 4 tesi di laurea (3 italiane, una spagnola), oltre 2.000 articoli da stampa italiana e straniera usciti tra il 1984 e il 1997, 28 riviste, 9 documentari, centinaia di foto scattate nei campi e durante le attività svolte sul territorio, oltre 1.700 documenti di varia natura, fra cui risoluzioni ONU, atti di congressi, gemellaggi, estratti da monografie, in italiano, spagnolo e francese.

Falchi con studenti

Prima dell’intervento delle autorità, è stato proiettato un cortometraggio sulla difficile situazione che il Popolo Saharawi sta attraversando da parecchi anni. Spazio anche alla premiazione di Michele Monasta e Viola Bertocci, i due studenti del Liceo Artistico di Sesto Fiorentino vincitori di un concorso per la realizzazione di un elaborato grafico sul tema dell’autodeterminazione.Disegno-di-Michele-Monasta-1

Disegno-di-Viola-Bertocci-510x287

Sono onorato che Sesto sia stata la prima città ad essere gemellata col Popolo Saharawi. Il Centro documentale arricchirà la conoscenza della nostra causa – ha detto Omar Mih, rappresentante per l’Italia della Repubblica Saharawi -. Uno dei problemi che abbiamo quando vogliamo far conoscere la questione è proprio la mancanza di documenti. Mohamed Abdelaziz ci ha tenuto uniti come movimento di liberazione e ci ha allontanati dagli estremismi religiosi e dal terrorismo. Per noi è un grande onore che il centro sia dedicato a lui. Sono contento che ci siano tanti giovani a quest’evento. La maniera migliore per aiutare il Popolo Saharawi è parlare della sua causa”.

Inaugurazione centro documentale Saharawi

Abbiamo scelto non a caso questa data per inaugurare il Centro documentale del Popolo Saharawi. Il 10 dicembre 1948, infatti, fu firmata la Dichiarazione universali dei diritti umani. Quale diritto è più importante della libertà che da anni è negata a questo popolo? – ha aggiunto il sindaco Lorenzo Falchi -. La causa Saharawi è quasi completamente sconosciuta e dimenticata. Su di essa si è riversato un silenzio assoluto della stampa e l’opinione pubblica è all’oscuro della questione. Abbiamo deciso di intitolare il Centro a Mohamed Abdelaziz, una figura importante per il Popolo Saharawi, è stato il presidente della Repubblica Democratica. Ha guidato il proprio paese nel momento della guerra, ma ha saputo anche affidarsi alla comunità internazionale e alla diplomazia. Grazie a lui il Popolo Saharawi ha scelto la strada della pace e della diplomazia. Purtroppo la strada per arrivare ad una soluzione diplomatica è ancora lunga e, nonostante i pronunciamenti dell’Onu, non sembrano ancora maturi i tempi per il referendum sull’autodeterminazione”. 

STEFANO NICCOLI

 

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