Inceneritore, aeroporto e stadio della Fiorentina nella Piana? Sì, ma solo sulla carta

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Immagine della Piana di Sesto Fiorentino
Tutto Sesto

L’inceneritore, il nuovo aeroporto, lo stadio della Fiorentina e chi più ne ha, più ne metta. Tutto nella Piana. Lo scenario, però, è completamente cambiato rispetto a qualche mese fa. Probabilmente nessuna delle tre opere vedrà la luce nel fazzoletto di terra compreso tra Firenze e Prato.

L’addio al termovalorizzatore è una certezza. All’inizio di luglio la giunta regionale ha approvato la variante del piano dei rifiuti escludendo definitivamente l’impianto di Case Passerini. “E’ una vittoria per il nostro territorio, per i comitati e per tutti i cittadini che si sono battuti contro una scelta inadeguata e superata dai fatti. Mettiamo la parola fine ad una vicenda andata avanti troppo a lungo che smentisce definitivamente chi aveva fatto del ‘tutto già deciso’ la sua bandiera”, ha commentato il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, il 5 luglio scorso. 

Certezze sul no alla pista aeroportuale da 2.400 metri ce ne sono meno. La bocciatura del decreto di Valutazione d’Impatto Ambientale da parte del Tar della Toscana è stata una bella vittoria per i sindaci e i comitati contrari alla realizzazione dell’opera, ma parziale perché Toscana Aeroporti, Comune di Firenze e Regione Toscana hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato. Non ci resta che aspettare, consapevoli che sarà un autunno caldo (ma non è la prima volta).

E il nuovo stadio della Fiorentina? Le probabilità di vedere la cittadella viola nell’area occupata attualmente dalla Mercafir stanno diminuendo giorno dopo giorno. Martedì 3 settembre, nella conferenza stampa di fine calciomercato, il presidente Rocco Commisso è stato chiaro: “Il Franchi è un monumento, ma lo era anche Wembley. In Italia sembra che i monumenti non si possano abbattere. E’ una situazione da risolvere. Vorrei costruire qualcosa di nuovo, ma non so se sarà possibile. Abbiamo comunque altre opzioni sul tavolo. Vedremo quale sarà quella giusta per noi, voglio fare qualcosa che renda orgogliosi i fiorentini. Siamo più vicini alla ristrutturazione del Franchi che al nuovo stadio. Lo vorrei, ma ci sono dei limiti“. La maggioranza dei tifosi è contraria al restyling dell’impianto di Campo di Marte, ma la strada sembra tracciata, tanto che giovedì 5 settembre Commisso si incontrerà con la Soprintendenza e il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Nel corso del faccia a faccia potrebbero emergere novità decisive sul Franchi. In pole position c’è il progetto dell’architetto Casamonti che prevede la demolizione delle curve (che saranno ricostruite come tribune com’è stato fatto a Bergamo) e la realizzazione delle attività commerciali all’interno dello stadio. La ciliegina è la copertura: una teca di vetro, in stile Louvre, che riparerà i tifosi e l’impianto dagli agenti atmosferici.
Realtà o fantasia?

STEFANO NICCOLI

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