Torna la rubrica “La parola all’avvocato” curata dal legale Marco Baldinotti.
I lettori potranno porre domande che ritengano di comune interesse scrivendo alla mail del nostro giornale: [email protected].
Il tema che viene posto da un lettore torna a toccare un tema non frequente, ma di estrema sensibilità per le famiglie e i loro figli.
Una madre e un padre, separati in modo sereno, hanno entrambi nuovi partner. Il figlio di 5 anni ha un buon rapporto con tutti, ma la nuova compagna del padre manifesta gelosia nei confronti della madre, compromettendo l’armonia familiare. La madre ha cercato di favorire un clima sereno, ma la tensione ha portato a limitare la permanenza del bambino con il padre quando la compagna è presente.
Cara lettrice, il suo caso tocca tematiche molto delicate, legate al diritto di famiglia e al benessere del minore. La situazione che descrive richiede di bilanciare il diritto di suo figlio a mantenere rapporti sereni con entrambi i genitori e con i loro rispettivi partner, e la necessità di affrontare le difficoltà relazionali tra adulti in modo maturo e costruttivo.
Ecco alcuni suggerimenti da un punto di vista legale e pratico:
Il diritto del minore alla continuità affettiva e alla serenità è sempre prioritario. Se il figlio ha un rapporto positivo con entrambi i genitori e i loro rispettivi partner, è fondamentale preservarlo. Anche se emergono tensioni personali tra adulti, queste non dovrebbero ostacolare la frequentazione con il padre e la sua nuova compagna.
Suo figlio ha il diritto di trascorrere del tempo con il padre senza che le dinamiche di coppia interferiscano. Tuttavia, se la compagna del suo ex richiede “paletti” (ad esempio, evitare contatti diretti o limitare interazioni tra voi due), potrebbe essere opportuno acconsentire a tali richieste nei limiti del ragionevole, purché non pregiudichino la serenità del minore e il rapporto genitoriale. L’importante è che le eventuali limitazioni non risultino punitive.
Diversamente, se si è deciso di non far trascorrere del tempo con suo padre e la sua compagna, è importante sapere che questa decisione potrebbe essere contestata legalmente. Secondo regole consolidate nel tempo, sostenute da numerose sentenze di merito, il genitore non collocatario ha diritto a trascorrere del tempo con il figlio, salvo che ci siano comprovati rischi per il minore. Pertanto si consiglia di agire con prudenza e di evitare decisioni unilaterali, a meno che ci siano gravi motivi legati al benessere del figlio, noti al genitore.
Tuttavia, se la situazione non si risolve, potrebbe essere utile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto di famiglia. L’avvocato potrà:
Verificare che le decisioni prese siano conformi alla legge.
Proporre eventuali modifiche agli accordi sull’affidamento e sul diritto di visita, se necessario.
In ultima analisi, quando ci sono difficoltà di comunicazione o conflitti relazionali, una mediazione familiare può essere un’ottima soluzione. Un mediatore esperto può aiutare tutte le parti coinvolte a trovare un terreno comune e a chiarire eventuali malintesi. La mediazione può essere particolarmente utile per capire le ragioni della gelosia della compagna del suo ex e trovare soluzioni che rispettino tutti.
Avv. MARCO BALDINOTTI