La Soffitta Spazio delle Arti, storica galleria d’arte del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata a Sesto Fiorentino, ha aperto la stagione espositiva 2020 con una personale dedicata a un pittore lucchese che è stato anche deputato del Pci.
La mostra, intitolata all’artista Fausto Maria Liberatore, è stata inaugurata domenica 19 gennaio alle 10,30. Hanno presenziato l’assessore alla promozione turistica del Comune di Sesto Fiorentino, Gabriella Bruschi, il responsabile del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, Francesco Mariani, i curatori della mostra, Lorenzo D’Andrea, Barbara Grifoni e Giacomo Granozio, e il giornalista e scrittore Adolfo Lippi. Le opere esposte arrivano per la maggior parte dalla collezione di Giacomo Granozio con l’aggiunta di alcuni pezzi di Lorenzo D’Andrea.
Fausto Maria Liberatore è nato a Lucca il 17 dicembre 1922. Ha cominciato a dipingere da ragazzo, ma ne ha fatto la sua scelta di vita solo nel 1941. Ha intrecciato l’attività artistica con l’impegno sociale e politico fino all’elezione come deputato nelle file del Pci nel 1958. Lasciata la politica nel 1963 si è poi concentrato sulla pittura. E’ stato presidente del Comitato del Carnevale dei Viareggio e dell’Associazione culturale Fenicotteri. Le donne sensuali, ritratte in varie ambientazioni e con i colori del Carnevale a far da contorno, sono state le sue preferite. E’ scomparso a Lido di Camaiore nel 2004.
“Con questa mostra – ha esordito Mariani – raccontiamo con piacere una figura d’artista, quella di Fausto Maria Liberatore che mi avrebbe fatto piacere conoscere per la sua anima passionale che è ben trasmessa dalle opere esposte. Lui ha vissuto nella dimensione artistica della Versilia e non è molto conosciuto da noi, ma la qualità dei suoi lavori e il suo profondo legame con il mondo della sinistra lo rendono un ospite perfetto per la nostra galleria che è ospitata in una storica Casa del Popolo”.
“La mostra dedicata a Liberatore è notevole – ha aggiunto l’assessore Bruschi – ed un gran bell’inizio di 2020 per La Soffitta Spazio delle Arti. Io ho un’anima mezza viareggina e ho già avuto modo di incontrare le sue creazioni; posso notare che il tratto viareggino si vede nei quadri: alcuni di essi potrebbero essere rappresentati, infatti, da un carro allegorico e sappiamo quanto è importante il Carnevale per i viareggini. Anche il mare sullo sfondo ne rivela l’anima tipicamente versiliana. Ritengo, infine, un valore aggiunto il fatto che Liberatore abbia coniugato per diversi anni l’impegno artistico a quello politico e sociale arrivando ad essere anche un parlamentare”.
“Fausto Maria ha vissuto un momento molto particolare della vita italiana – ha spiegato Lippi -: dopo la guerra i politici di sinistra usarono molto il mondo dell’arte. Lui, che era anche deputato comunista, ha sentito questo richiamo ma non voleva entrare in quel filone che faceva arte di propaganda, era tra quei pittori ‘inquieti’ che erano molto attivi in Versilia. Si è così legato a Moses Levi, un pittore ebreo che viveva a Viareggio e guardava al mondo espressivo francese. Nei quadri Fausto Maria esprime bene il suo materialismo puro con dei richiami anche al mondo di Vasco Pratolini, mondano, tipico proprio della Versilia. Ecco quindi queste creazioni con richiami viareggini, ma anche parigini e con scorci della Costa Azzurra e la sua visione sognata del corpo della donna carico di sensualità”.
“Abbiamo dipinto insieme per 35 anni – ha poi raccontato D’Andrea -. Dopo la morte di mio padre lui è stato per me un fratello maggiore. Fra noi c’erano 20 anni di differenza. Devo tantissimo a Fausto. E’ stato un esempio e mi ha aiutato nel cammino artistico presentandomi tante personalità, non solo politiche. Quando feci una grande mostra a Amsterdam mi stamparono un bel libro e, ovviamente, glielo portai; lui si mise a sfogliarlo con calma e poi mi disse ‘Lorenzo, ce l’hai fatta’. Allora gli risposi ‘Fausto, tu non hai mai fatto una grande mostra. Un giorno te la farò io’. Dopo qualche anno, d’accordo con i suoi figli, abbiamo riunito 200 opere, alcune delle quali sono qui a Sesto, e le abbiamo portate in varie sedi tra cui a Villa Bottini a Lucca, sua città natale. Sono felice che Fausto sia ospitato anche a La Soffitta all’interno di una Casa del Popolo. Si sarebbe sentito a casa”.
“Per me – ha concluso Granozio – l’incontro con le opere di Liberatore ha dato il ‘la’ a un amore folle. Ho iniziato a collezionare quadri 20 anni fa e avevo soprattutto autori toscani. Poi, al primo quadretto di Fausto che ho visto, mi sono innamorato perdutamente dei suoi lavori e ho rivenduto tutti gli altri autori per concentrarmi su di lui. Ora ho 36 pezzi suoi trovati girando un po’ tutta Italia. Non potevo continuare a tenerli nascosti in casa e, dopo aver conosciuto Francesco Mariani e La Soffitta, essendo nato proprio a Sesto Fiorentino, ho colto l’occasione per condividere con gli appassionati d’arte della zona le opere della mia collezione”.
La mostra Fausto Maria Liberatore resterà aperta sino al 9 febbraio con i seguenti orari: domenica 10,30-12,30 e 16-19, sabato e feriali 16-19, lunedì chiuso.
La Soffitta Spazio delle Arti