L’educazione delle bimbe secondo don Milani

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“Voglio educarle in tutti i modi per farne delle figliole intelligenti, furbe, sveglie, capaci di difendersi, di guadagnarsi il pane, di mandare avanti la famiglia ecc”. Così don Lorenzo Milani (1923-1967), priore di Barbiana, spiegava il valore che aveva, per lui, l’educazione delle bambine.

Sono righe tratte da una lettera del 1959: una lettera finora rimasta inedita, e che adesso per la prima volta esce nel libro di Sandra Passerotti “Le ragazze di Barbiana. La scuola al femminile di don Milani”, pubblicato dalla Libreria Editrice Fiorentina.

Alcuni brani della lettera sono anticipati sul numero di “Toscana Oggi” di questa settimana, dove viene raccontata anche la vicenda a cui la lettera fa riferimento: quella di Eugenia Pravettoni, oggi un’anziana signora che vive a Calenzano; all’epoca invece una giovane operaia tessile di Rho, nel milanese.

Qui aveva conosciuto Maresco Ballini, che dopo essere stato allievo di don Lorenzo a Calenzano era entrato nella Cisl ed era arrivato a Milano da sindacalista. Nel 1959, andarono a chiedere a don Milani di potersi sposare a Barbiana: e il priore (è la figlia Viviana che racconta l’episodio) chiese a Eugenia di tornare anche in agosto, per tenere un corso di taglio e cucito alle bambine. Il 23 luglio don Lorenzo le scrive: la lettera affronta alcune questioni pratiche sull’organizzazione dei corsi, ma si sofferma anche sul senso che il parroco vuole dare a questa iniziativa.

“Tu sai – scrive don Milani – che il mio scopo principale è di fare la scuola per le bambine piccole e queste sono 6 o 7. Io penso soprattutto a loro perché l’anno prossimo voglio fare loro l’Avviamento come ho fatto coi ragazzi e voglio educarle in tutti i modi per farne delle figliole intelligenti, furbe, sveglie, capaci di difendersi, di guadagnarsi il pane, di mandare avanti la famiglia ecc.”.

Il libro di Sandra Passerotti raccoglie questa, e altre testimonianze di donne che, negli anni ’50 e ’60, hanno avuto don Milani come maestro, sia a Calenzano, dove da giovane viceparroco aprì la prima scuola popolare, che a Barbiana. La lettera (pubblicata integralmente nel libro, dove è anche riprodotto il testo autografo di don Milani) racconta questo piccolo episodio, tra le tante storie scritte e raccontate intorno a Barbiana. Utile però per capire quanto don Milani tenesse all’educazione: anche a quella delle bambine.

AdnKronos

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