Le interviste di TuttoSesto:
Non saranno i nuovi Beatles, ma ormai a Sesto rappresentano un elemento importante del panorama musicale. Da qualche anno i Limite 60 allietano le feste popolari della nostra città e non solo. Partiti da un repertorio costituito soprattutto di canzoni anni ’60-’70, sono approdati più recentemente all’esecuzione dei brani dei Nomadi riscuotendo sempre un buon successo di pubblico.Tuttosesto.net li ha intervistati in esclusiva.
Cominciamo con una presentazione del gruppo?
“L’idea di costituire un gruppo musicale è nata nell’autunno del 2008 dalla voglia di Marco Marrani che ha sempre avuto la passione del canto. Una sera, partecipando ad una manifestazione canora alla Casa del Popolo di Querceto, Marco fece questa proposta a Paolo Corsini che in passato aveva suonato la batteria e ad Alessio Buonavita che da sempre si dilettava con la chitarra. La proposta fu subito accettata con entusiasmo. A questo punto, presa la decisione di provare, serviva trovare altri elementi per completare il gruppo e ci siamo rivolti ai componenti di una band che esisteva negli anni 68-69 nella quale suonava Alessio. Si aggiunsero così Valerio Ignesti (bassista) e Marco Benelli (chitarrista). Nel 2009 fu arruolato anche Averardo Settembrini (tastierista) e Eleonora Corsini (figlia del batterista) come seconda voce ed iniziammo le nostre apparizioni pubbliche nelle varie feste di paese e circoli ricreativi come la Casa del Popolo di Querceto che ci ha ospitato tantissime volte. Lo scorso anno Averardo, Paolo ed Eleonora decisero di abbandonare il gruppo per il sopraggiungere di altri impegni personali e furono sostituiti dall’esperto batterista Pino Avella e dal bravo tastierista Vincenzo Del Monaco, anche lui ex componente del gruppo di 40 anni fa. E’ il più preparato musicalmente avendo frequentato il conservatorio e suonato molto in pubblico con apparizioni anche con personaggi conosciuti nel mondo musicale come Mia Martini. La band attuale, quindi, è composta da: Marco Marrani (voce), Vincenzo Del Monaco (tastiere). Marco Benelli(chitarra acustica), Alessio Buonavita (chitarra elettrica), Valerio Ignesti (basso), Pino Avella (batteria)“.
Perché questo nome?
“Chiamammo subito la band ‘LIMITE 60’ vista la nostra passione per le canzoni degli anni ’60 e ’70“.
Qual è il vostro rapporto con i Nomadi in qualità di fans.
“Dopo i primi anni di repertorio anni ’60-’70, siccome siamo tutti appassionati dei Nomadi, sia per la loro musica che per i loro contenuti che rispecchiando il nostro pensiero, abbiamo deciso di diventare una loro Cover ed abbiamo preparato un ampio repertorio che tutt’ora eseguiamo nelle nostre frequenti apparizioni pubbliche.
E come cover band?
“Circa un anno fa abbiamo ricevuto dai Nomadi stessi l’approvazione ad essere una loro Cover, accettando alcune regole alle quali abbiamo aderito per scritto, avendo così la possibilità di poter pubblicizzare i vari nostri eventi con il Logo ufficiale che ci hanno inviato“.
C’è una canzone dei Nomadi che amate più delle altre? Perché?
“Difficile stabilirlo perché ognuno di noi ha la sua, ma generalmente le più amate, a parte ‘Io Vagabondo’ che suoniamo sempre essendo la più richiesta, sono ‘Il Pilota di Hiroschima’ ed ‘Il vecchio ed il bambino’, canzone cantata dai Nomadi e scritta da Guccini“.
“Voi vagabondi”, dovete pensate di arrivare? Quali sono i vostri progetti? Ci sarà mai un disco vostro?
“E’ nostra intenzione nei prossimi mesi andare in sala incisione per preparare un disco con i pezzi dei Nomadi da noi eseguiti, che potrà servirci anche come Demo per proporsi a fare esibizioni anche al di fuori della cerchia cittadina nella quale ci muoviamo attualmente. La maggior parte di noi ha più un’età verdissima, ma questo non ci limita nel nostro progetto che sarebbe quello di migliorare il più possibile la nostra capacità musicale e poterci proporre anche a platee più ampie al di fuori della cerchia cittadina, magari attraverso l’aiuto di un’agenzia impresaria. Al momento, però, siamo molto concentrati sulla volontà di migliorarci il più possibile e più che altro divertirci, perché suonare fa stare veramente bene“.
“E in questa pianura
fin dove si perde
crescevano gli alberi
e tutto era verde,
cadeva la pioggia
segnavano i soli
il ritmo dell’uomo e delle stagioni.
Il bimbo ristette
lo sguardo era triste
e gli occhi guardavano
cose mai viste;
e poi disse al vecchio,
con voce sognante:
“Mi piaccio le fiabe
raccontane altre”.
STEFANO NICCOLI