Venerdì 5 aprile l’Unione Operaia di Colonnata ha ospitato l’incontro tra l’assessore Jacopo Madau e i cittadini di Sesto Fiorentino. L’occasione è stata quella di fare il punto della situazione a metà mandato. Il 12 ottobre 2021, Madau, forte dei 236 voti di preferenza, è stato infatti nominato dal sindaco Lorenzo Falchi assessore con deleghe a Cultura, Promozione Turistica e del territorio, Lavoro e Politiche giovanili
A latere dell’iniziativa tuttosesto.net ha avuto l’occasione di rivolgere all’assessore, in forza a Sinistra Italiana, alcune domande.
Di seguito l’intervista integrale:
E’ arrivato a metà del mandato come assessore alla cultura del Comune di Sesto Fiorentino. Qual è il bilancio che si sente di fare?
“Il bilancio è positivo. Il lavoro in giunta procede bene, ma è senza dubbio la collaborazione e la sinergia con le tante associazioni del territorio ad essere il valore aggiunto per quanto concerne la cultura a Sesto Fiorentino. L’obiettivo era migliorare l’esistente e provare ad introdurre qualche novità per poter arricchire l’offerta culturale della nostra città. Tra queste ultime mi preme citare “Dalla Parte del Giallo”, una rassegna sul noir che a febbraio ha portato a Sesto i migliori autori sulla scena nazionale, e “Giorni di Storia”, un festival dedicato alla divulgazione storica nato due anni fa e che ormai si è strutturato assumendo una rilevanza quantomeno metropolitana. Una rassegna che permette a tutti noi di assistere a interessanti conferenze di affermati storici, accademici ed esperti provando approfondire il passato per comprendere meglio il presente”.
C’è chi ha sostenuto che “Con la cultura non si mangia”. E’ davvero così?
“Questa è un’affermazione aberrante, errata da ogni punto di vista. Innanzitutto è evidente che attorno alla cultura vi siano processi e filiere di produzione, distribuzione e anche commercializzazione che non sono affatto irrilevanti dal punto di vista economico. Chi afferma “che con la cultura non si mangia”, oltre a mandare un messaggio sbagliato e a mostrare miopia, in realtà sta semplicemente provando a giustificare l’idea secondo cui lo Stato deve avere un ruolo marginale e non investire in cultura. Un museo gratis è senza dubbio fonte di esborso economico da parte dello Stato, ma il beneficio sociale e formativo che si avrebbe garantendo un’ampia accessibilità alla bellezza e alla cultura sarebbe assolutamente superiore al costo della gestione. Cultura significa conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico, ma significa anche aggregazione, socialità, bellezza ed emozioni. La cultura va sostenuta e nel nostro piccolo a Sesto Fiorentino facciamo il possibile per investire una parte rilevante del bilancio in progetti culturali”.
Quali sono gli obiettivi e i progetti all’orizzonte?
“L’obiettivo principale che mi sono imposto è quello di andare nella direzione di un maggior coinvolgimento dei giovani e delle realtà giovanili nelle scelte da prendere. Sesto Fiorentino offre davvero molto ai giovani per quanto riguarda sociale, istruzione e sport, ma dobbiamo continuare questo processo di ascolto finalizzato alla creazione di nuovi spazi, luoghi ed eventi in cui possono divertirsi, socializzare ed esprimere la propria creatività”.
C’è un’iniziativa che è rimasta nel cassetto e che vorrebbe realizzare a Sesto Fiorentino?
“Adesso le nostre attenzioni sono rivolte principalmente al Museo Ginori e alla Lucciola. I lavori di ristrutturazione del primo sono in capo al Ministero della Cultura, però in questi mesi assieme alla Fondazione abbiamo sollecitato affinché i lavori potessero cominciare nel più breve tempo possibile. La notizia delle ultime ore è che ormai sono stati ultimati tutti gli step propedeutici: la Fondazione ha liberato i locali dalla collezione e la ditta incaricata partirà con i lavori nei prossimi giorni. E’ davvero un sollievo pensare che quel luogo che rappresenta la storia di Sesto Fiorentino abbia concretamente una prospettiva di vita nuova.
E’ vicinissima anche la riapertura della Lucciola. Mancano poche settimane alla fine dei lavori, poi servirà altro tempo per gli allestimenti, ma dopo l’estate sarà restituito alla città un luogo così importante che quindi tornerà ad essere un punto di riferimento per i giovani e non solo dopo tanti anni di chiusura“.
STEFANO NICCOLI