Mercato, Lega Sesto: “Atteggiamento ostruzionistico dell’amministrazione nei confronti degli ambulanti”

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Il mercato di Sesto Fiorentino ripartirà con tutti i banchi, alimentari e non, da sabato 23 maggio. Nel pomeriggio di mercoledì 20 maggio si è tenuta un’altra riunione tra Gianni Masi di Assidea (la nostra intervista a fine comunicato), il sindaco Lorenzo Falchi e l’assessore allo sviluppo economico Gabriella Bruschi.

Ieri (mercoledì 20 maggio, ndr) in piazza Vittorio Veneto insieme agli ambulanti c’era anche Daniele Brunori della Lega Sesto Fiorentino che sulla vicenda relativa al mercato si esprime così: 

“Sembrava finita. Sembrava che la lunga querelle riguardante la riapertura del Mercato di Sesto fosse giunta ad un termine lunedì scorso, dopo la protesta organizzata dagli ambulanti e da Assidea.

Ed invece no. Come in una serie tv, genere così popolare al giorno d’oggi, abbiamo assistito ad un nuovo episodio.

Regista dell’odierna puntata ancora una volta l’assessore Bruschi che, forse in preda ad un perverso raptus “netflixiano”, ha pensato bene di giocare un altro brutto tiro agli ambulanti del nostro mercato.

L’assessore ha comunicato che il mercato sarebbe sì ripreso, ma diviso in cinque aree, addirittura con una ventina di banchi spostati nella non proprio centralissima Via Garibaldi, e con i posti assegnati da un sorteggio, quasi si estraessero i numeri dell’Enalotto.

La risposta degli ambulanti e di Assidea, però, non si è fatta attendere: sono scesi di nuovo in piazza, con coraggio e decisione, nel primo pomeriggio erano quasi un centinaio presenti in Piazza Vittorio Veneto. E noi, del gruppo Lega Sesto Fiorentino, con loro.

Publiée par Lega Sesto Fiorentino – Salvini Premier sur Mercredi 20 mai 2020

Esasperati e delusi dall’incomprensibile decisione unilaterale dell’amministrazione – ricordiamo unica nella Piana Fiorentina ad opporre ancora una solida resistenza all’apertura del proprio mercato cittadino – hanno fatto sentire di nuovo la loro voce e le loro sacrosante ragioni.

E così, dopo nuove trattative, messi alle strette, il sindaco e l’assessore hanno concesso agli ambulanti la soluzione che sembrava più logica fin dall’inizio, ovvero quella di utilizzare a pieno oltre a Piazza del Mercato, anche Piazza Vittorio Veneto, permettendo così una contiguità tra i banchi nel rispetto dei protocolli di sicurezza.

Abbiamo salutato con favore questa decisione che, pur lasciando ancora qualche malumore tra gli ambulanti per i protocolli sanitari restrittivi, molto più di quelli della grande distribuzione, permette lo svolgimento più umano del mercato.

Non possiamo però non chiederci il perché di questo atteggiamento quasi ostruzionistico nei confronti di questa categoria, già così vessata dalla crisi, e, soprattutto, dell’ennesima riprova di un modus operandi di un’amministrazione che prende decisioni sempre senza consultare i destinatari dei provvedimenti.

Come abbiamo constatato parlando con molti dei presenti, un semplice confronto avrebbe potuto portare ad una rapida soluzione, soddisfacente per tutte le parti coinvolte.

Ricordiamo che, in fondo, in piazza c’erano donne e uomini, che svolgono con passione il loro lavoro, che stanno combattendo una crisi senza precedenti, persone che vivono della propria attività e con essa sostentano la propria famiglia.

Abbiamo raccolto le loro testimonianze e loro istanze, abbiamo dato la nostra solidarietà.

Perché non ascoltarli? Perché deluderli ancora una volta? Perché portarli di nuovo all’esasperazione?

Ed invece si è scelto di ignorare gli appelli al dialogo e alla concertazione, per far cadere dall’alto provvedimenti che non tenevano minimamente conto delle esigenze commerciali e neppure del senso comune, frutto di figure che non sembrano possedere – ahinoi – né le competenze, né l’attitudine che richiederebbe il ruolo importante che rivestono.

Da parte nostra continueremo il nostro lavoro di supporto a questa e a tutte le categorie vitali del tessuto cittadino, perché siamo ben consci della loro fondamentale importanza e della cruciale battaglia che si sta combattendo adesso contro una sempre più preoccupante crisi, alla quale né questa amministrazione né questo governo stanno fornendo le risposte adeguate“.

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