Tomaso Montanari è stato nominato dal ministro ai beni culturali Dario Franceschini presidente della Fondazione che dovrà gestire il Museo Richard-Ginori. Nella mattinata di mercoledì 28 ottobre lo storico dell’arte è intervenuto a Controradio:
“Non ho mai avuto un cattivo rapporto con Franceschini. Ho sempre avuto un’idea radicalmente diversa dalla sua. Ho argomentato perché le sue riforme sono state micidiali per il patrimonio culturale.
Mi ha molto sorpreso chiedendomi qualcosa che non mi sarei aspettato: presiedere la Fondazione. Forse perché fui io a proporre allo Stato di comprare il Museo Ginori, privato e rimasto impigliato nel fallimento dello stabilimento. Il Museo Ginori non è solo un museo d’arte, ma è anche un museo del lavoro e del territorio. Abbiamo provato a costituire una fondazione diversa, non dall’alto ma dal basso, con soci popolari. Tutto mi sarei aspettato, ma non di presiederla. Ce la metterò tutta.
Prima di tutto il museo deve essere messo in sicurezza. Dopodiché dovrà essere scelto il direttore attraverso un concorso pubblico. Servirà un professionista con un’idea di museo e di patrimonio culturale. E poi dovremo avere un’idea del territorio su cui sorge la struttura. Grazie a Unicoop lo stabilimento è stato salvato. Ora c’è il progetto di realizzare un centro commerciale vicino al museo. Questa potrebbe essere un’occasione, ma anche un problema, ma con Unicoop i rapporti sono buoni e attenti al territorio. Bisognerà interloquire in maniera tale che ciò che verrà costruito sia al servizio di tutti e non solo di alcuni.
La necessità più grande è avere un’idea di museo diversa. Sesto è all’ombra di Firenze. I poteri fiorentini hanno sempre concepito Sesto come una discarica, letteralmente. Basti pensare all’inceneritore e all’aeroporto. Serve creare un luogo d’identità dove i giovani sestesi crescano vedendosi restituita la loro storia fatta di lavoro, lotte, arte e bellezza”.