Museo Ginori, Lega Sesto: “Montanari? Serviva profilo con visione più moderna”

0
300
Daniele Brunori

La nomina di Tomaso Montanari alla presidenza della Fondazione Archivio Museo Richard-Ginori è il fatto nuovo della vita culturale e politica di Sesto Fiorentino. La scelta dello storico dell’arte non manca di far discutere e così dopo gli auguri del capogruppo Pd Lorenzo Zambini, la soddisfazione di Maurizio Quercioli di Per Sesto Bene Comune e le critiche di Gabriele Toccafondi di Italia Viva arriva il giudizio, negativo, di Daniele Brunori della Lega:

“Accogliamo la nomina di Tomaso Montanari alla presidenza della Fondazione Richard-Ginori col sollievo che si riserva alla conclusione delle vicende annose.

Una nomina, per la verità, abbastanza scontata, data l’estrema vicinanza politica con questa Amministrazione.

Di Montanari, più che gli incauti giudizi, ricordati da Toccafondi, riguardo a Zeffirelli e Fallaci, ci lascia perplessi l’inesperienza nell’ambito della gestione museale.

Pertanto, non riusciamo a condividere la soddisfazione di Quercioli né, evidentemente, l’entusiasmo del Sindaco e della sua maggioranza.

La Fondazione e il Museo che gestirà avrebbero forse più bisogno di un profilo meno accademico e dotato di una visione più moderna, che possa finalmente sviluppare il potenziale di attrattiva culturale e turistica del museo stesso.

Un’attrattiva che non può passare dagli stantii canoni classici e passatisti di un luogo adibito alla sola esposizione di opere.

Occorre, a parer nostro, intendere il museo nella sua accezione più aperta e moderna, predisponendo spazi di interazione con il pubblico, sia con l’utilizzo delle nuove tecnologie sia con la predisposizione di laboratori, a cui l’attività ceramica si presta particolarmente.

Uno spazio che possa avvicinare anche le fasce più giovani della popolazione con una fruibilità ed una freschezza impostate da una direzione coraggiosa e attenta alle esigenze del territorio.

Ci rendiamo conto che non sia un compito facile, specialmente alla luce della posizione “scomoda” del Museo, che presto sarà stretto tra un nuovo centro commerciale e nuove palazzine, come sciaguratamente deciso da questa Amministrazione.

Per questo, e perché siamo probabilmente di fronte ad una final call per il Museo e per lo sviluppo culturale ed artistico della città, diamo la nostra disponibilità a sederci ad un tavolo di confronto, augurandoci che vi sia un’apertura in tal senso da parte della Fondazione”.

 

 

 

 

 

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO