Museo Richard-Ginori, Zambini (Pd Sesto): “Vogliamo incontrare al più presto il presidente Montanari”

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Lorenzo Zambini Pd Sesto Fiorentino

A Sesto Fiorentino l’argomento di discussione delle ultime ore è, e non potrebbe essere altrimenti, la nomina degli organi della Fondazione che gestirà il Museo Richard-Ginori. Il presidente sarà lo storico dell’arte Tomaso Montanari.

Il giorno dopo l’ufficialità della notizia, Lorenzo Zambini, capogruppo del Partito Democratico di Sesto Fiorentino, rivolge l’augurio di buon lavoro al Consiglio d’Amministrazione della Fondazione:

Un grande in bocca al lupo ai membri del Consiglio di Amministrazione e al Presidente, Tomaso Montanari, della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia per il grande lavoro che gli spetta per riaprire e soprattutto rilanciare un importantissimo museo d’impresa. Gli diamo il tempo di prendere possesso del nuovo incarico, ma ci piacerebbe incontrare il Presidente il prima possibile per parlare delle idee che ha in mente.

Un enorme grazie va al ministro Franceschini per la grande attenzione che ha sempre dimostrato su questo museo. Ci sono tutte le carte in regola per far nascere un progetto culturale ambizioso, di altissimo livello e di respiro internazionale. Questo pezzo di territorio della città, dove museo e impresa sono uno a fianco all’altra, deve essere esaltato nella sua vocazione identitaria, storica, culturale, sociale, formativa, creativa, d’impresa e di saperi. Uno luogo dove la memoria e lo slancio verso il futuro possono essere in perfetta armonia e nutrirsi a vicenda, una grande opportunità per la città.

Porto all’attenzione del neonato Cda che il Partito Democratico di Sesto si è battuto con grande vigore contro la famosa variante urbanistica voluta dal sindaco Falchi per far costruire 10.000 mq di supermercati e case ai lati del futuro Museo Ginori. Tomaso Montanari in questi suoi quattro anni e mezzo di assenza da consigliere culturale del sindaco non ha fatto niente di significativo per impedire questa decadente scelta, che rischia di creare l’ennesimo anonimo pezzo di città invece di un luogo attrattivo e identitario. Mi auguro che Montanari in questa sua nuova veste possa mettere un impegno diverso per la città da quello dimostrato fino a oggi e possa intervenire per riaprire una discussione seria sulle prospettive di questo importante pezzo di territorio della Sesto del futuro“.

 

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