Nardella: “Patto di Firenze ribadisce la strategicità e la rilevanza del termovalorizzatore di Sesto Fiorentino e dell’aeroporto”

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Circa 2,2 miliardi di interventi infrastrutturali grazie a un investimento di 680 milioni di cui 190 milioni di nuove risorse, in parte già messe nero su bianco dal governo (110 milioni) e altre sulle quali l’esecutivo si e’ assunto obblighi di stanziamento (80 milioni), per un totale di oltre 5000 posti di lavoro diretti ed altrettanti nell’indotto. Questi i numeri del patto per Firenze, siglato oggi in Palazzo Vecchio dal presidente del Consiglio Matteo Renzi con il sindaco Dario Nardella.

Nei 110 milioni di soldi freschi e già disponibili, ha spiegato Nardella, ci sono 44 milioni di euro per il sistema delle tre tramvie, (in particolare il prolungamento della linea 2 al polo di Sesto Fiorentino, l’avvio della linea 4 Leopolda-Piagge, il sistema di attraversamento del centro come previsto nella documentazione presentata al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti); 3 milioni di euro per la mobilità, con grande attenzione a quella elettrica; 5 milioni di euro per realizzare la più grande superstrada ciclabile del centro Italia, la Firenze-Prato; 20,1 milioni di euro per la Fortezza da Basso, che si aggiungono ai 40 già stanziati dalla Camera di commercio, che consentiranno di costruire un polo fieristico congressuale mondiale a livelli di competizione mondiale, ha detto il sindaco.

Grazie al patto saranno stanziati 4 milioni di euro per la video sorveglianza; 12 milioni di euro per le scuole; 1,7 mln per alloggi dedicati agli anziani e ai giovani. Nei fondi extra patto (le risorse cioè non immediatamente disponibili ma sulle quali il governo si è impegnato) 40 milioni riguardano il completamento della messa in
sicurezza idraulica della città, 13,5 milioni serviranno per realizzare il museo del calcio. “Il patto – ha spiegato Nardella – ribadisce strategicità e rilevanza del
termovalorizzatore di Sesto Fiorentino, dell’aeroporto con pista da 2.400 metri e conferma su devoluzione a Comune di parte incassi musei statali, che da ora in poi non sarà più necessario rinnovare. Complessivamente mette il turbo al piano di
ammodernamento del sistema metropolitano fiorentino più importante degli ultimi cento anni”.

Ansa

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