No inceneritore, Firenze Riparte a Sinistra: “Vittoria dei cittadini”

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La notizia di giornata è la bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, alla realizzazione dell’inceneritore di Case Passerini. la sentenza del Consiglio (LEGGI IL TESTO) ha confermato quella precedente del Tar della Toscana, bocciando così i ricorsi.

Tommaso Grassi, Donatella Verdi e Giacomo Trombi di “Firenze Riparte a Sinistra” commentano così il fatto:
Apprendiamo con gioia della vittoria delle associazioni ambientaliste e della cittadinanza della Piana che da anni lottano contro l’inceneritore ed esultiamo per la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato l’annullamento della autorizzazione della Città metropolitana e della Regione Toscana per la costruzione dell’inceneritore di Case Passerini. Nardella e il Pd invece della prima pietra, ora ci dovranno mettere una bella pietra sopra. La politica fallisce ogni volta che non ascolta i cittadini e forza illegittimamente le leggi.

Dispiace solo che ci sia voluto un tribunale per bloccare questa opera nonostante ormai in tanti, negli ultimi mesi dopo la sentenza del TAR e dopo le sconfitte elettorali, anche nel PD dicevano di non volerlo più fare. Prendiamo atto anche dei tripli e quadrupli carpiati di numerosi esponenti locali che, fiutata l’aria, sono divenuti improvvisamente ambientalisti e rivendicano di essere stati sempre anti-inceneritore: parlano le loro politiche che hanno portato avanti negli anni, e parleranno per loro gli atti che andranno a sostenere. Persino il Presidente Rossi di MdP – LeU oggi ha rivendicato di non aver mai sostenuto l’inceneritore e recentemente anche esponenti della Piana del Pd avevano presentato leggi e proposte che non vedevano tra le soluzioni contemplare l’inceneritore: ma non guardiamo al passato, e non ci interessa neppure analizzare quali siano stati i motivi che hanno portato questi politici a cambiare idea. Oggi questa opera vecchia di decenni ancor prima di essere costruita, foriera di una mentalità di gestione dei rifiuti medievale, non esiste più. Cancellata ogni autorizzazione riteniamo che sia arrivato il definitivo stop, e invece della prima pietra, ora ci dobbiamo mettere una bella pietra sopra. Una pietra tombale.

Oggi qualcuno ci dice che non è ancora finita e che ne vedremo delle belle. Se qualcuno pensa a colpi di coda o a trovate legislative mirabolanti non creda di farla franca. Dispiace solo che di fronte a certi gruppi e certe pressioni non siano bastati i ragionamenti di buon senso, non sia stata sufficiente la politica, nonostante segnali chiari come la vittoria di Lorenzo Falchi a Sesto, ma ci sia voluto un tribunale. L’importante, però, è che non si farà. Le battaglie ovviamente continuano: differenziata a livelli europei, porta a porta, politiche ambientali serie, impiantistica per il recupero, il riuso e il riciclo delle materie differenziate, senza tutto questo non andremo sicuramente lontano, ma almeno non avremo né scuse né la tentazione di bruciar rifiuti facendoci sopra anche degli utili. Noi continueremo con le nostre battaglie a favore dell’ambiente e della salute, che non si fermano certo a questa prima vittoria. Una battaglia che non finisce qua, non solo contro qualcosa, ma per delle alternative“.

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