Pd Sesto, Melani è il nuovo presidente. Biagiotti rifiuta il posto nella direzione

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Da sinistra: Antonio Bindi, Alessio Bassi, Carlo Melani, Stefano Gennai, Marisa Dalidi

Il Partito Democratico di Sesto Fiorentino volta pagina. Per mettersi alle spalle un biennio difficile culminato con la sconfitta alle elezioni comunali del 2016 e riconquistare la fiducia dei sestesi.

Il nuovo segretario è Stefano Gennai, candidato unico, eletto con il 92% dei voti. Nella giormata di giovedì 26 ottobre, invece, si è insediata l’assemblea comunale. A presiederla è Carlo Melani, sindaco di Sesto dal 1985 al 1995. “E’ una figura di alto profilo, di esperienza e di equilibrio, sarà di grande utilità per il Pd in questo momento difficile“, ha spiegato Gennai.

Tra le novità c’è il “ritorno” della direzione, organo assente al precedente congresso. “Abbiamo pensato di reintrodurla per dare maggiore impulso alla nostra capacità d’intervento politico sul territorio e sull’amministrazione. La direzione è composta da 30 membri, 20 eletti, 10 di diritto che sono il segretario comunale, il presidente dell’assemblea, il capogruppo in Consiglio comunale, il tesoriere, il segretario dei giovani democratici e i coordinatori dei cinque circoli – ha detto il segretario -. La direzione si baserà su tre punti: presenza sul territorio, presenza in Consiglio comunale e presenza di tre ex sindaci cioè Carlo Melani, Andrea Barducci e Sara Biagiotti. Questa era la mia idea iniziale. I primi due hanno accettato, la terza non ha dato il suo appoggio perché non ha condiviso il mio documento programmatico. Questo diniego non mi ha fatto piacere, ma ne ho preso atto. Perché questo no? Lo dovreste chiedere a lei. Sono un grande sostenitore del dialogo, elemento base della politica. Confrontandosi si trova sempre un punto di equilibrio. Il 27 settembre dissi: ‘Auspico che ci sia almeno un’altra candidatura al ruolo di segretario’. Quando c’è competizione, il partito si arricchisce. Purtroppo ciò non è avvenuto. Dissi allora che avrei voluto essere candidato unitario del partito, non unico. Ho fatto dei colloqui, ma con Sara Biagiotti, ripeto, non c’è stato dialogo. Ho preso il 92% dei voti, quindi sono stato candidato unico e non unitario“.

Parole forti quelle di Stefano Gennai. Così com’è stato forte il gesto di Sara Biagiotti, indisposta a condividere il nuovo corso intrapreso dal Partito Democratico di Sesto Fiorentino.

Il 92% è una percentuale importante, sono il segretario di tutto il partito, anche di chi non ha condiviso la mia candidatura e il mio documento – ha proseguito Gennai -. Abbiamo eletto anche il tesoriere. Si tratta di Luca Quercioli, figura di alto profilo. Il nostro partito, purtroppo, è in crisi anche sulla parte finanziaria“.

La segreteria è composta da sei persone, tre donne e tre gli uomini. “C’è stato un forte rinnovamento generazionale perché quattro persone su sei sono sotto i 30 anni. Anche sul piano occupazionale ci siamo diversificati perché si va dalla studentessa alla pensionata con, nel mezzo, due studenti lavoratori e due lavoratori dipendenti“, ha detto il segretario. “Abbiamo individuato delle aree su cui lavorare: Giulia Barducci si occuperà di cultura e lavoro, Alessio Bassi dell’albo degli elettori e delle comunicazioni, Antonio Bindi dell’organizzazione e delle Feste dell’Unità, Marco Calzolari dei giovani, educazione e sport, Marisa Dalidi delle attività produttive e commercio, Claudia Pecchioli del welfare e sicurezza“.

Per quanto riguarda le linee programmatiche, l’obiettivo del nuovo Pd di Sesto è chiaro: riconquistare la fiducia dei cittadini. “Vogliamo ripristinare un rapporto di fiducia con la città. Abbiamo disorientato il nostro elettorato, presentando, nel 2014, un candidato sindaco unico, senza primarie. Sindaco che poi è stato sfiduciato da alcuni membri del partito“, ha aggiunto Gennai.

Altro tema importante è quello delle allenze. “Vogliamo recuperare una vasta rete di alleanze nel campo del centrosinistra. Matteo Renzi ha parlato addirittura di coalizioni a livello nazionale. Se ci riusciamo in ambito nazionale, ci possiamo riuscire anche sul piano locale. A Sesto è difficile, ma non impossibile. Alleanza con chi? E’ un’idea di prospettiva, è una situazione in profondo divenire. Non dobbiamo limitarci agli eventi giornalieri, dobbiamo vedere le dinamiche nel medio periodo perché con questa legge elettorale è obbligatorio stipulare alleanze per costituire delle coalizioni – ha sottolinato il segretario -. In Consiglio comunale, inoltre, stiamo portando avanti un’opposizione non preconcetta, ma rigorosa, fondata su dati certi e costruttiva. Il nostro partito ha mantenuto una mentalità di governo. Infine vogliamo che ci sia un confronto aperto e continuo con la società civile. Sesto ha una grande ricchezza per quanto riguarda le associazioni con cui dobbiamo riprendere un discorso che si è affievolito negli ultimi anni”.

Non poteva mancare, in conclusione, una menzione sul termovalorizzatore di Case Passerini e sulla nuova pista dell’aeroporto di Firenze. “Mi ancoro a quello che ho scritto nel documento, quella è la mia posizione. Altre affermazioni rimangono sulla carta stampata. Le due opere sono indispensabili per il nostro territorio, per l’intera area metropolitana, non solo per Sesto. Le due opere insistono prevalentemente sul nostro territorio, è un dato di fatto da non sottovalutare. Il Comune di Sesto ha messo a disposizione il proprio territorio. Queste opere devono avere una visione allargata a tutta l’area. Deve essere messa in pratica una cabina di regia, cioè un tavolo a cui partecipino le istituzioni e il nostro partito. Nel 2000, ai tempi dell’Alta Velocità, ci fu un lavoro di condivisione tra amministrazione e cittadinanza. Questo è il metodo che si deve perseguire. I cittadini pretendono non divisioni ideologiche, ma soluzioni ai problemi. I cittadini, inoltre, vogliono il rispetto delle condizioni ambientali perché nessuno vuole opere che impattono sulla sicurezza e sulla salute e poi vogliono soluzioni economicamente sostenibili. Il fatto che la maggioranza di Sesto non voglia le due opere ci mette in difficoltà, è chiaro“, ha concluso Stefano Gennai che ha ricordato che gli iscritti al Partito Democratico sono 540.

STEFANO NICCOLI

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